Ci sono ricascati i bianconeri ieri sera, contro altri bianconeri, quelli di Caserta. Il primo tour-de-force da tre partite in otto giorni sì è dunque concluso così, con Udine che deve tenersi stretta la vittoria con Forlì ma che, nelle ultime due gare, ha raccolto zero punti contro Ferrara e, appunto, Caserta. La sconfitta di ieri, tuttavia, rischia sensibilmente di portarsi dietro problematiche più ampie di quanto si potesse immaginare alla vigilia dell’incontro. Campanelli d’allarme hanno iniziato a suonare tra una sirena e l’altra e il risultato finale non può che averne amplificato la portata.

Anzitutto c’è da analizzare la prestazione, sufficiente nel primo quarto, ottima per lunghi tratti del secondo, mediocre nel terzo e totalmente insufficiente nel periodo finale. A preoccupare è, ovviamente, il blackout rilevato nel finale di gioco, per il quale più di qualcuno, anche Amato in conferenza, ha trovato delle similitudini con quanto accaduto con Verona. A voler ampliare lo sguardo certi cali di rendimento così repentini li avevamo già conosciuti nella passata stagione, specialmente in trasferta, quando per diverse partite di fila lo smarrirsi nel quarto quarto sembrava essere diventata la norma. L’anno scorso, tuttavia, l’Apu certi “crolli” non li aveva quasi mai avuti in casa, dove aveva costruito un vero e proprio fortino. Il record interno di questo inizio di stagione conta invece una sola vittoria contro Forlì e due sconfitte, guarda caso contro Verona e Caserta. Primo campanello d’allarme.

Che corpo e mente siano in equilibrio non è una novità, per questo non è blasfemia addurre a questa sconfitta cause quali una tenuta fisica non ancora adeguata e una certa incapacità, tutta mentale, nel gestire le situazioni decisive in una gara. Questi problemi vanno però valutati l’uno come conseguenza dell’altro e viceversa. Ramagli ha potuto contare raramente su un roster completo, privo di infortunati e chiaramente questa lacuna deve aver inciso sia sul lavoro settimanale che sulla giornata di gara. Le conseguenze, ieri sera, sono state evidenti nel momento in cui le rotazioni difensive sono state eseguite in ritardo rispetto ai movimenti degli avversari. Non è un caso se Cusin ha realmente cominciato a incidere nel finale e se, allo stesso tempo, i tiri di Allen e Giuri da fuori hanno cominciato ad entrare perché presi con molto più spazio che nel resto della gara. C’è stato poi il rebus Paci che è stato gestito male fin da inizio gioco, con Zilli in apnea e il lungo della Juve che ha continuato ad approfittare dei vantaggi che gli venivano concessi convertendoli in punti (8 dei suoi 14 punti complessivi sono arrivati nel solo primo quarto). Secondo campanello d’allarme.

Non è stata di sicuro la serata di Zilli ma, realmente, non è andata granché meglio per quasi tutte le seconde linee del roster bianconero. Tolto l’impatto offensivo avuto da Amato (top-scorer con 20 punti) i subentrati a gara in corso hanno mostrato molto poco, se non nel secondo quarto, quando Udine ha illuso con uno strappo nel punteggio di 14 punti di differenza. Oltre alla panchina, non hanno brillato neppure i titolari, con Penna ancora alla ricerca della sua miglior versione, un Cortese da 2/10 al tiro e un Antonutti calato alla distanza. Il tutto rappresenta un vero peccato perché, considerando in parte il primo quarto e per intero il secondo quarto, Udine sembrava aver messo saldamente le mani sull’incontro e tutte queste considerazioni “negative” non sussisterebbero. (Tra l’altro, siamo al terzo campanello d’allarme).

Siamo al primo vero momento di difficoltà della stagione? Vero. Mancano ancora venti partite di campionato? Vero. La stagione si risolve in ottobre? Falso. Tutto quello che si è visto ieri è da buttare via? Falso. Perché Udine ha eseguito bene certi schemi di gioco in attacco e ha retto in difesa, con molta energia a rimbalzo per esempio (25-20 nel primo tempo, 15-23 nel secondo), finché ha avuto benzina nel serbatoio. Da tutto questo si ripartirà verso la sfida di sabato contro l’Orasì Ravenna, squadra che pure ha sorprendentemente perso contro Imola, altra squadra che si presentava con un record di 1-4 alla vigilia. Sarà sfida tra scontente, proprio per questo prevalere sarà ancora più importante.

Sezione: Focus / Data: Lun 04 novembre 2019 alle 14:36
Autore: Francesco Paissan
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