Alzi la mano chi avrebbe mai pensato di rivedere Ranegie all'Udinese? Siamo sinceri, praticamente nessuno. Ma invece eccolo di nuovo in Friuli, il nuovo Ibra, così come ce lo avevano presentato quando arrivò la prima volta in Italia​, pronto a giocarsi la sua seconda chance in bianconero.

Dell'attaccante del PSG, oltra alla statura e al passaporto, non è che ci fosse molto in comune, tanto che furono più le sue gesta fuori dal campo a lasciare il segno. In una notte di festa, dopo la vittoria sull'Inter ad inizio 2013, finì al pronto soccorso a inizio 2013, rischiando grosso per aver mangiato un dolcetto con noci, a cui è allergico, in un ristorante. Passo qualche mese e in un'altra serata molestò una ragazza in una discoteca austriaca, prendendo a pugni in piena faccia un uomo che tentava di difenderla.

Di positivo quel gol di testa al Milan, che lo ha fece conoscere al calcio italiano. Pensavamo anche noi di aver trovato un nuovo puntero ma quell'unico ed ultimo sigillo in bianconero dell'ariete svedese sono trascorsi quattro anni e mezzo nei quali di certo non ha brillato. Ha girovagato un po', tra l'Inghilterra e la Svezia, in cerca di fortuna e di una sua dimensione che non è mai riuscito a trovare. 

In questo sessione, dopo essere rimasto praticamente senza squadra, l'Udinese lo ha riportato a casa e a partire dalla gara di Verona contro il Chievo sarà a disposizione di mister Delneri. Proprio i mussi volanti ci rievocano un altro aneddoto. Era il novembre del 2012, l'Udinese si apprestava alla sfida del Bentegodi ma Ranegie era convinto che si giocasse al Friuli. Così non si presentò per la partenza del pullman verso Verona, con Guidolin che deciso di partire senza aspettarlo. Nel capoluogo veneto ci dovette arrivare con la propria auto. 

Chissà se ora, a 32 anni, potrebbe tornare a stupirci, in positivo però.

Sezione: Focus / Data: Mer 01 febbraio 2017 alle 16:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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