Delneri sta attendendo con impazienza il ritorno dalle Nazionali dei giocatori mancanti, mentre le varie selezioni regalano dispiaceri ai tifosi dell'Udinese, che probabilmente non vedono l'ora che la tortura finisca (la querelle Behrami e la figuraccia dell'Italia direi che sono più che sufficienti per odiare questi giorni). Nel nulla più totale, è il momento giusto per mettere un attimo il focus su un giocatore che è presente ufficialmente nella rosa dell'Udinese, ma che Delneri non ha mai preso minimamente in considerazione, ovvero Igor Bubnjic, difensore centrale croato arrivato nel 2013 dallo Slaven Belupo. Una stazza importante ha fatto pensare che potesse un po' alla volta ritagliarsi il suo spazio nel ruolo, anche per la cessione di diversi elementi, gli infortunii di Heurtaux e il raggiungimento del limite d'età per Domizzi.

Bubnjic però ha fin da subito palesato limiti tattici e tecnici abbastanza importanti, cosa che ha spinto la società a mandarlo in prestito al Carpi, nonostante 16 presenze in bianconero e addirittura l'esordio in Nazionale. Una parabola discendente dunque per l'ex Slaven. A Carpi nelle prime partite Igor gioca, ma poi un grave infortunio lo mette fuori dai giochi e, una volta recuperato, guarda in panchina o in tribuna il resto delle partite.

Nel 2016/2017 va in prestito allora in B al Brescia, per recuperare la forma e dare conferme sul suo talento, ma anche qui toppa, giocando solo otto partite e finendo presto ai margini del progetto, tanto che a gennaio i lombardi lo rispediscono ad Udine, sciogliendo il prestito. Ad Udine non viene nemmeno messo in rosa. Tutto fa pensare dunque ad una cessione nell'estate. Invece Bubnjic non solo resta al suo posto, ma viene addirittura inserito nella rosa ufficiale della squadra. Non si capisce però il perchè. Il croato infatti non vede mai il campo in amichevole e durante il campionato non viene mai convocato, nemmeno quando ci sono quasi tutti i centrali assenti (gli viene preferito persino Bochniewicz). Poco comprensibile dunque questa conferma, visto che il ragazzo non serve nemmeno per i limiti imposti dalla FIGC, dato che sfora l'età dei giocatori tesserabili senza tenere conto dei limiti di dimensione della rosa, non è calcolabile come giocatore cresciuto in Italia nè tanto meno come cresciuto nel vivaio friulano. In ogni caso, il suo contratto è in scadenza a fine anno, sembra difficile che Pozzo gli proponga il rinnovo, a meno di stravolgimenti clamorosi.

Sezione: Focus / Data: Sab 11 novembre 2017 alle 10:00
Autore: Davide Marchiol
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