Contro l’XL Montegranaro, squadra dura e compatta allenata da una vecchia conoscenza locale, quel Cesare Pancotto che portò Udine (in arancione) a calcare anche parquet europei.

Settimana tipo: antipasto con i marchigiani, tre giorni dopo al PalaDozza per chiudere il trittico ancora in casa contro i giallorossi di Ravenna. Insomma un calendario facile facile.

Udine deve prenderle una alla volta, concentrandosi sulla formazione del patròn Bigioni che già l’anno passato ha disputato un eccellente campionato, chiuso solo di fronte alla poi promossa Alma (cui ha inferto peraltro l’unica sconfitta nei playoff).

La struttura della squadra di Pancotto prende molto della precedente edizione: confermati i giovanissimi Scocco, Angellotti e Ciarpella, sta trovando un po’ più spazio anche l’italo-estone Kaspar Treier. Accanto a loro il veteranissimo capitan Amoroso e il tiratore americano Lamarshall Corbett.

Montegranaro ha rimpiazzato (?) il califfo Powell, oggi a Udine, con l’ex-Scafati e Bruxelles Jeremy Simmons, ventottenne della Louisiana e pupillo di Charleston; al posto di Lorenzo Maspero sono stati presi Palermo, Petrovic e il ‘nostro’ Traini, reduce da una non felicissima parentesi prima alla Fortitudo, poi in A1 in quel di Brescia; a rinforzare il reparto-esterni poi c’è l’ex-Treviso Matteo Negri, assieme al già ferrarese ma scuola-fortitudo Mastellari.

L’anno passato al Carnera fu 79-75 per Udine, con Montegranaro che a dispetto di una panchina cortissima recuperò 5 dei dieci punti di svantaggio nel quarto finale; al ritorno nelle Marche andammo alla deriva: aspettando Caupain i 16 punti finali non rappresentarono affatto il divario visto in campo, con i padroni di casa che nel quarto periodo ad un certo punto si trovarono sopra anche di oltre venti lunghezze.

Trait-d’union fra le due gare fu la prestazione di Marshawn Powell: il ragazzo della Virginia, da noi intervistato mercoledì scorso, mise assieme un combinato disposto di 57 punti e quasi 30 rimbalzi, vanificando le belle prove di Ciccio Pellegrino sotto le plance.

Imperativo è partire a tutta, senza dar modo alla truppa di Pancotto di organizzarsi; precisione offensiva ed intensità difensiva le armi decisive per portare l’inerzia della gara dalla parte ‘giusta’. Dal 41’ liberi di pensare a Bologna, non un secondo prima.

Fischietti della gara sono il partenopeo Gianluca Gagliardi (di cui purtroppo corrispondo il carattere: attenzione alle proteste), il liventino Umberto Tallon e il giovanissimo Daniele Valleriani. Salto a due alle canoniche diciotto della domenica; niente diretta televisiva: se non ci siete, diretta testuale di Stefano Pontoni e web-radiofonica da Efferadio ad opera della famigerata ditta Canciani, Turloni, Pontoni. Insomma come sempre se ci cercate, ci trovate.

Sezione: Focus / Data: Dom 21 ottobre 2018 alle 09:34
Autore: Franco Canciani
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