Julio Velazquez si è raccontato a cuore aperto alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:

"Vivo di calcio 24 ore su 24. Penso al calcio da quando ero bambino e a 15 anni ho cominciato ad allenare. Facevo entrambe le cose: giocatore-allenatore. Penso di avere la vocazione. Ho capito subito che mi piaceva più allenare. Guardavo solo calcio e ancora oggi faccio così. Arrigo Sacchi l’ho sempre ammirato tanto, quel Milan degli olandesi credo sia fonte di ispirazione per tanti. Poi ho seguito Francisco Maturana, che a quei tempi era in Spagna, e Johan Cruijff."

"Sono a Udine grazie a Gino Pozzo. Ci siamo incontrati nove mesi fa. Lui e i suoi collaboratori hanno visto la nostra squadra, l’Alcorcon. Ci siamo visti in Spagna, ma io ero già stato a Udine l’anno prima. E adesso alleno l’Udinese".

"Non ho uno schema fisso, comincio dal 4-2-3-1, ma poi sono i giocatori che fanno tutto, che devono avere concetti molto chiari in testa e sapere cosa fare in campo, rendendosi molto versatili, dinamici".

"La Serie A è molto tattica, molto dura. Ho visto tutte le partite dell’Udinese, ho visto tante partite dal vivo anche in stadi come Modena e Brescia. Ho capito che si cambiano tanti moduli nella stessa partita. Non conosco di persona nessun allenatore italiano, ma apprezzo molto il gioco di Giampaolo alla Sampdoria e ho ammirato quello di Sarri col Napoli"

"Lavoro molto sul fisico e sulla testa dei ragazzi, cerco di parlare spesso con loro. Durante la settimana seguo un programma normale, con un allenamento doppio in mezzo. Faccio parecchio video guardando errori nostri e prossimi avversari. Non uso il drone anche perché qui a Udine c’è un bel sistema di telecamere che filma tutto".

"Udine è bella, vorrei vivere in centro. Dappertutto mi piace il contatto con città, tifosi, cultura. Voglio imparare in fretta l'italiano perchè lo trovo giusto e spero lo imparino anche i ragazzi".

Sezione: Focus / Data: Lun 16 luglio 2018 alle 13:00
Autore: Jessy Specogna
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