Un acquisto importante, inaspettato, è stato quello di Marco D'Alessandro. Dall'Atalanta all'Udinese, un esterno italiano per dare nuovo vigore anche sugli esterni.

“Sono molto contento di essere qui, ho tanto entusiasmo. Ringrazio il direttore Pradè e la proprietà per la fiducia e non vedo l’ora di scender in campo per dare il mio contributo all’Udinese”.

Dopo un anno così così l’Udinese per te rappresenta un trampolino di lancio?

“Assolutamente. Ho avuto un anno particolare, condizionato anche dalla sfortuna. Essere qui è per me un grande stimolo. E una piazza molto importante, un’eccellenza a livello organizzativo. Non vedo l’ora di mettermi a disposizione e per riuscire a fare bene. Ho tante motivazioni e spero che sia un’ottima stagione. Le chiacchiere contano poco e spero di riuscire a far parlare il campo”.

Sei arrivato negli ultimi giorni di mercato. Avevi altre possibilità o aspettavi la chiamata dell’Udinese?

“Ho vissuto l’ultimo periodo del mercato con molta tranquillità. Avevo fiducia nel mio agente. Quando mi ha fatto sapere dell’interessamento dell’Udinese ovviamente ero felice, per me era l’opzione numero e speravo tanto che si riuscisse a chiudere. Sono contento per essere arrivato in una squadra come l’Udinese, ora voglio solo giocare e dimostrare”.

Sei pronto per giocare già contro la Sampdoria?

“Sono pronto, mi sono sempre allenato, soltanto nell’ultimo periodo di mercato, in accordo con l’Atalanta con la quale però avevo giocato da titolare anche la prima partita del preliminare di Europa League, avevo deciso di evitare rischi. Quando sono arrivato, in accordo con il mister e lo staff medico, abbiamo deciso di prendere qualche giorno per ambientarmi ed allenarmi, per questo non sono stato convocato contro il Parma. Ora mi sto allenando, più passano i giorni e più entro in condizione”.

Puoi rappresentare un punto di partenza per ricostruire uno zoccolo duro di italiani?

“Io lo spero di poter diventare un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio. E’ vero che ci sono tanti stranieri ma a me sembra che si stia creando un bel gruppo. Tutti ragazzi sono comunque sono con me disponibili, molto umili. Ho avuto un impatto positivo fin dal primo giorno che sono entrato in spogliatoio e anche se non parlo l’inglese con tutti ho avuto un dialogo. Con tutti parlo e questo mi ha colpito molto, la lingua è un limite ma cerco di superarla. Spero di riuscire ad inserirmi nel modo migliore possibile e di essere un punto importante del gruppo".

Anche il modulo ed il gioco proposto da Valazquez è stato decisivo nella scelta finale?

"Una tipologia di gioco che può favorirmi ovviamente mi ha convinto ancor di più ma sono molte altre le cose che mi hanno spinto ad arrivare qui. Il modulo e l’idea di gioco proposta dal mister mi piacciono molto e ora voglio solo inserirmi al meglio nei meccanismi. Ho giocato nella mia carriera sia a destra che a sinistra. A destra sono un po' più lineare, a sinistra riesco invece maggiormente a rientrare. L’importante comunque è giocare".

C'è una bella concorrenza sulle fasce. Chi temi di più?

"Temere nessuno, non sono avversari ma comapagni. Avere compagni bravi sull’esterno è un ottima cosa perché spinge a far bene in allenamento. Non è un frase fatta ma la verità. Sono qui per fare il meglio di me stesso e ritagliarmi più spazio possibile. Devo meritarmelo".

Sezione: Focus / Data: Ven 24 agosto 2018 alle 13:14
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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