L'Udinese perde ancora, questa volta la gloria in terra friulana se l'è presa il Cagliari, in una partita fotocopia rispetto a quella vista due sabati fa contro il Torino, con un rigore per gli ospiti causato da una ingenuità individuali e con un avversario che fa il minimo indispensabile per vincere, ma lo fa con una determinazione e con una voglia che all'Udinese da un mese a questa parte mancano. 
La vittoria contro il Crotone è stata buona solo perchè ha portato i 3 punti in classifica, ma per il resto si può stendere un velo pietoso anche sulla prestazione fornita in Calabria, in cui senza De Paul sarebbe andata a finire probabilmente in maniera molto, molto diversa, come dimostra la partita di ieri sera, in cui i bianconeri privi del loro faro argentino non sono stati in grado di creare un'azione da gol su azione manovrata, soliti gol mangiati si, ma su situazioni fortuite, casuali, non progettate e arrivate tramite il gioco.
Eppure l'Udinese quest'anno aveva già giocato senza Rodrigo De Paul, fornendo una prestazione sopra le righe contro il Verona a febbraio, ma parliamo di un'Udinese che non esiste più, perchè quella squadra lì si è totalmente spenta quando ha pareggiato a Genova contro i rossoblu, fornendo i primi indizi di questo andazzo negativo già nel secondo tempo di Marassi in cui la squadra si accontentò di un pareggino striminzito invece di provare a vincere la partita. 
Ora probabilmente si dirà che l'Udinese è già salva e quindi non ha più nulla da chiedere a questo finale di stagione, ma dove sta scritta questa "regola"? Perchè innanzitutto la salvezza ancora non è ipotecata visto che i punti sulla terz'ultima (il Cagliari) sono 8 e andando avanti con questo ritmo e con questo atteggiamento fare punti, considerando anche il calendario con Juve, Napoli e Inter da affrontare, non sarà di certo così scontato.

Inoltre guardando in casa di altre formazioni, squadre come Bologna e Sampdoria nonostante una classifica tranquilla continuano a fornire prestazioni incoraggianti, a fare punti e a proporre gioco con entusiasmo e col giusto atteggiamento, cosa che i bianconeri hanno completamente smesso di fare.

Tra i colpevoli di questa situazione non può non esserci anche il mister Gotti (lo scrivo a malincuore dato che io per primo l'ho sempre difeso): da un lato è vero che l'allenatore può fare poco se la sua squadra continua a regalare rigori e gol agli avversari e a non segnare nemmeno con la porta vuota, ma dall'altro bisogna anche affermare che l'Udinese ormai è un disco rotto, gioca sempre nella stessa maniera, con lo stesso atteggiamento remissivo e compassato a prescindere dall'avversario che affronta, affidandosi solamente alla qualità superiore di Rodrigo De Paul che è l'unico che si prende sempre la briga di alzare i ritmi da amichevole estiva che continuamente questa squadra sta mostrando in queste ultime partite. 

Continuando in questo modo Gotti rischia seriamente di rovinare tutto quello di buono che ha fatto da quando è diventato il mister di questa squadra, perchè la sua Udinese di partite ne ha perse si, ma almeno fino a gennaio le perdeva giocando a calcio, creando tantissime occasioni da gol, mettendo l'anima in campo, oggi invece i bianconeri sono in fase di preoccupante involuzione di gioco, risultati, atteggiamento e voglia e tutte queste caratteristiche dev'essere anche l'allenatore a fornirle, ma non solo quando la sua squadra va sotto nel risultato inserendo tutti gli attaccanti a disposizione sperando nell'episodio fortunato, ma dall'inizio della partita, sovvertendo e modificando una mentalità troppo passiva nell'affrontare le gare.

Domenica ci sarà un'altra partita contro una squadra che giocherà con il coltello tra i denti e sarà bene che questo coltello lo prendano anche Gotti e i suoi giocatori, perchè francamente ad essere soddisfatti di queste prestazioni sono apparentemente solo loro stando alle dichiarazioni quanto meno discutibili rilasciate in ogni post partita, ma attenzione a scherzare troppo col fuoco, perchè prima o poi ci si brucia veramente e con Juve, Napoli e Inter da affrontare in questo modo, questo fuoco è meglio spegnerlo subito prima che divampi...

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 22 aprile 2021 alle 14:00
Autore: Stefano Fabbro
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