Nella staticità del Bentegodi riecco Emil Hallfredsson. Il centrocampista islandese è tornato protagonista in un match estremamente tattico e fortemente condizionato dalla pioggia battente che si è rovesciata sul terreno veronese. La sfida contro il Chievo lo ha rivisto nuovamente in auge dopo diverse partite trascorse all’ombra di altri protagonisti bianconeri. Stavolta, la copertina se la può prendere il nordico.

Non è stata la gara di De Paul, piuttosto annacquato nelle idee; non è stato l’incontro del ritorno al gol di Duvan Zapata o della zampata di Thereau. È stata, invece, una sfida all’insegna dei muscoli, dell’intensità, della corsa, della lotta sui tanti palloni contesi a centrocampo. Quindi, è stato quasi normale che emergesse lui, ordinato e silenzioso guerriero. Sulla carta un gregario, uno che deve far recapitare la sfera sui piedi dei realizzatori. Di fatto, un professionista capace di svolgere con puntualità ed ordine il suo lavoro. Hallfredsson è uno di quei giocatori in grado di farsi apprezzare in più situazioni. Può essere colui che dà il via al contropiede vincente o quel centrocampista che si fa carico di tamponare e pressare sul portatore di palla. Se serve, è anche l’uomo dei traversoni per la testa di Zapata o Perica.

Messo in discussione dall’esplosione di Jakub Jankto, non si è arreso ed ha lavorato duramente per riconquistare una maglia da titolare. E la caparbietà ha pagato. Ne ha fatto le spese Sven Kums, arrivato ad Udine con grandi aspettative, finora mai pienamente confermate. L’islandese ha saputo tradurre meglio in campo le idee di Delneri. Il tecnico ha preferito un centrocampo leggermente meno dotato di qualità, ma con tanti muscoli e tanta corsa in più. Una scelta che va nella direzione tracciata da diversi club ed ha portato benefici e risultati positivi. Ora la testa va nella direzione di Firenze, prossima meta del cammino bianconero. Si va in Toscana con una certezza in più: la grinta del guerriero Hallfredsson.
 

Sezione: Focus / Data: Lun 06 febbraio 2017 alle 12:00
Autore: Federico Mariani
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