Continua la rincorsa della Roma al posto Champions. I giocatori ci mettono corsa e grinta, Carlo Zampa la voce e la passione. L’ex speaker dello stadio Olimpico ed attuale commentatore “tifoso” per Mediaset Premium non perde occasione per sostenere i propri beniamini nel corso delle sue telecronache. È indiscutibilmente una delle voci caratteristiche dei week end dei tifosi capitolini. Passionale e coinvolgente al microfono quanto garbato e disponibile fuori dalla cabina di commento, a lui TuttoUdinese si è rivolta per valutare l’avvicinamento al match di domani e capire come sta vivendo questi giorni la formazione di Eusebio Di Francesco, divisa tra il recupero in Serie A e la sfida in Champions contro lo Shakhtar Donetsk.

Zampa, com’è la situazione in casa Roma?

“Diciamo che si tratta di una situazione in divenire. Certo, sono arrivate due vittorie consecutive nelle ultime uscite ma si tratta di risultati ottenuti contro penultima ed ultima in classifica. La Roma è reduce da un periodo negativo ed è una squadra convalescente. Contro il Benevento c’è stata una buona prova perché la squadra quantomeno è riuscita ad andare in rete con più frequenza. L’ultima volta in cui i giallorossi avevano segnato più di un gol era contro la Spal. Da allora non più di una marcatura a partita. Attualmente la Roma è una squadra convalescente. Ora arriva un periodo in cui si dovrà capire se questa squadra potrà riprendersi”.

Ma cosa è accaduto realmente alla Roma che incantava gli appassionati all’inizio della stagione?

“Ce lo chiediamo tutti. È stata un’involuzione inaspettata, specialmente alla luce dell’inizio positivo, con la vittoria del girone di Champions con Chelsea e Atletico. In molti ci davano già in Europa League ed invece… Poi le cose sono cambiate, in particolare dalla partita contro il Genoa. Da lì qualcosa è mutato sia dal punto di vista dell’approccio che fisico, anche se credo si tratti principalmente di un problema di carattere mentale. È come se la squadra non credesse al tipo di gioco richiesto da Di Francesco. Ovviamente, non intendo dire che i ragazzi stiano giocando contro il Mister. Tuttavia, in un sistema di gioco dispendioso, la convinzione diventa fondamentale. Non sono mancati i cambiamenti tattici, come si nota dal recente 4-2-3-1, forse figlio dell’emergenza in rosa. Ora capiremo se Di Francesco tornerà al 4-3-3 o al 4-2-3-1. Sembrerebbe quest’ultimo un modulo più voluto ed accettato dalla squadra per la tipologia degli giocatori”.

Si tratterebbe di un ritorno al passato, dato che il 4-2-3-1 è stato il modulo più caro a Luciano Spalletti.

“Sì ma ha interpreti diversi. Manca Salah che per quel tipo di gioco è fondamentale. Di Francesco ha sempre impiegato il 4-3-3 e poi ha variato in partita. Però l’approccio iniziale è sempre stato rivolto verso il 4-3-3. La squadra sembra più predisposta per il 4-2-3-1: basti pensare che Nainggolan è più adatto a fare il Perrotta del primo Spalletti, quello che si inseriva negli spazi creati da Totti. Comunque diventa riduttivo pensare che tutto dipenda dal modulo”.

Tutti i riflettori saranno puntati su Under: può essere lui l’arma in più della Roma nella volata Champions?

“Vediamo, ricordiamoci che è pur sempre un ragazzo di vent’anni. Ha bisogno di crescere. Le ultime prestazioni lo hanno portato alla ribalta. Devo dire che a Verona, dove ha segnato, ha giocato peggio rispetto alla partita precedente. È un giocatore dai margini di miglioramento enormi ed ha una freschezza atletica notevole. Vediamo come andranno le prossime partite”.

Ora arriva l’Udinese e, sulla carta, pare essere un test impegnativo per la banda di Di Francesco. Qual è la Sua impressione sulla squadra di Oddo?

“Non è un buon test, è un ottimo test. Misurerà quello che potrà fare la Roma d’ora in poi. Il calendario ci mette di fronte Shakhtar Donetsk, Milan, il ritorno di Champions, Napoli e Torino. Sono partite in cui si potrà testare il valore della Roma. Sarà importante consolidare la posizione Champions. Purtroppo non ci sarà nessun altro obiettivo, inutile farsi illusioni. Per quanto riguarda l’Udinese, il cambio di allenatore è risultato decisivo. Ha attraversato un momento positivo interrotto solamente con il Torino. Forse, Oddo ha trovato la giusta maniera per sfruttare le doti dei suoi giocatori. E, forse, non accettavano il gioco imposto in precedenza da Luigi Delneri. Con lui, l’Udinese aveva vinto tre o quattro partite, perdendo tutte le altre”.

Soffermiamoci sul match. Che sfida si immagina al Friuli?

“Intanto, in casa Roma, dobbiamo sottolineare il recupero di Nainggolan e Pellegrini. Forse De Rossi sarà titolare, anche se difficilmente per 90 minuti. Comunque il centrocampo registra recuperi importanti. Probabilmente Strootman dovrebbe accomodarsi in panchina. Di Francesco dovrà valutare. Lui ci ha abituati a fare un minimo di turnover quando gli impegni sono così importanti. La Roma deve vincere in trasferta. Deve fare gioco. Deve sfruttare gli errori della squadra di Oddo. Mi aspetto un’Udinese attendista per non dare possibilità ai giallorossi. Certo, la Roma, se ritrova la verve giusta, può comunque arrivare in porta e sfruttare al meglio gli eventuali errori dei bianconeri”.

C’è una sfida nella sfida che La stuzzica particolarmente?

“Più che un confronto tra giocatori, devo confessare che l’Udinese è sempre stata una squadra che ho visto con simpatia. Pensando ai singoli, Jankto e Barak mi sembra si stiano mettendo in mostra. Poi c’è Widmer, che sembrava entrato in orbita Roma. In generale, comunque, mi è sempre piaciuta l’Udinese per come affronta le partite. Cerca di dare e imporre ritmo alla gara. Si tratta di una squadra che difficilmente gioca con il vecchio catenaccio. Ha una sua identità ben precisa”.

Lei ha nominato Jankto, Barak e Widmer. Potrebbero essere spunti per il lavoro del Direttore Sportivo Monchi?

“(ride ndr.) No, no, ci mancherebbe. Monchi sa fare benissimo il suo lavoro. Purtroppo, la Roma si trova a fare continuamente i conti con le cessioni imposte dal fair play finanziario, ma lui sa come muoversi. Credo che nel corso della prossima estate vedremo veramente la sua mano sul mercato, cosa che non ha potuto fare finora. Saprà come muoversi”.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 16 febbraio 2018 alle 15:00
Autore: Federico Mariani
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