Una stagione che non ha più (quasi) niente da dire

La stagione 2013/2014 dell’Udinese non è iniziata affatto bene, e su questo trend è continuata fino ad oggi. I friulani, dopo una prematura uscita dall’Europa League (o meglio..in Europa non ci sono proprio arrivati), hanno fornito una serie numerosa di prestazioni deludenti alternate ad improvvisi exploit da vera Udinese ma che non hanno mai trovato continuità. Un piccolo sussulto è arrivato dalla Coppa Italia, che poteva rappresentare l’ancora di salvezza della stagione ma, alla fine, tutto si è risolto in un nulla di fatto. La classifica è abbastanza tranquilla, anche se mancano alcuni punti importanti per arrivare alla fatidica soglia dei 40 punti; ma, complice il basso livello del campionato italiano, la salvezza non sembra essere in discussione.

Con la zona Europa ormai lontanissima e una serie di partite difficili e complicate da qua alla fine del campionato, questa è quindi diventata una stagione che non ha più niente da dire sul piano della classifica. Tutt’altra storia, però, riguarda i singoli e il collettivo di squadra: nonostante in tempi recenti Guidolin abbia dichiarato di non pensare all’Udinese del futuro e che ogni partita rappresenta solo e soltanto uno step della stagione in corso, le prossime gara saranno fondamentali per capire cosa ne sarà della squadra versione 2014/2015.

In estate, nonostante le poche cessioni, sono arrivati diversi giocatori nuovi che sono stati più o meno utilizzati: si pensi a Widmer, Bruno Fernandes, Nico Lopez, Naldo, Bubnjic. A questi c’è da aggiungere coloro dai quali ci si aspettava conferme o definitive esplosioni, come Muriel, Pereyra Heurtaux, Badu e Gabriel Silva. Come dicevamo tra tutti questi c’è chi ha avuto più occasioni e chi meno, e le prossime gare saranno quindi una ghiotta opportunità per tutti quanti di dimostrare il loro valore, ma anche un’opportunità per lo staff di sperimentare qualcosa in vista della prossima stagione.

Per il momento chi ha impressionato positivamente sono Widmer, Bruno Fernandes, Bubnjic, Gabriel Silva, Badu (finalmente esploso e utile alla squadra) e Pereyra (praticamente sempre il migliore in campo). Rimandati, invece, sono Heurtaux (un po’ troppo altalenante), Muriel (ne riparliamo quando sarà a posto fisicamente) e Nico Lopez (non tanto per le prestazioni, molto buone a dire il vero, quanto per i pochi minuti giocati in proporzione alle aspettative). Infine, decisamente bocciato Naldo, non adatto alla Serie A in questo momento.

Cosa aspettarci quindi dall’Udinese che verrà? Probabilmente una conferma in blocco del gruppo di giovani, dal momento che oltre a non aver chiuso il loro ciclo in Friuli si aspetterà anche un campionato di più alto livello in modo tale da far salire i prezzi, così come è quasi scontata la conferma di Muriel (il colombiano si è svalutato tantissimo ultimamente, e viste le offerte arrivate in casa bianconera la scorsa estate sicuramente si aspetterà almeno un altro anno per la cessione). Poi ci potrebbe essere un leggero sfoltimento della rosa, soprattutto quei giocatori che non sono mai scesi in campo e di cui non ci si ricorda neanche il nome probabilmente verranno ceduti (almeno in prestito). Stesso discorso per il portiere: Scuffet sarà confermatissimo, mentre Kelava che non ha convinto sembra destinato ad andare altrove; delicata invece la situazione di Brkic: il serbo è passato da titolarissimo a secondo, ruolo che potrebbe non accettare il prossimo anno e quindi il da farsi dovrà essere valutato molto bene.

Difficile invece pensare a qualche rientro dai prestiti anche se non sarebbe una sorpresa se la dirigenza decidesse di riportare a casa Angella, un giocatore che non ha mai dato fastidio e che quando è stato chiamato in causa si è rivelato fondamentale. E si può tranquillamente dire che forse è uno di quei giocatori che è mancato quest’anno.

L’unica cosa certa, per il momento, è che questo campionato deve essere portato a termine nel migliore dei modi. Poi, se possibile, bisogna cominciare a pensare ad anni migliori.