La vittoria di Domenica dei ragazzi di Guidolin ha riportato il sereno, almeno apparentemente, sul cielo friulano. Indubbiamente si è trattata di un vittoria importantissima, nonché fondamentale, perché giunta contro un avversario di grande spessore (e in ottima forma) e perché la compagine friulana si appresta ad affrontare due trasferte insidiosissime: una contro la lanciatissima Juventus di Antonio Conte e l'altra contro il "leone ferito" Napoli che, seppur in apparentemente flessione, raramente sbaglia due partite casalinghe in successione. Notoriamente negli ultimi tempi il gioco e la condizione fisica dell'Udinese non sono stati eccelsi ma nell'ultima partita sono venuti alla luce segni di ripresa sia psicologica (uno dei problemi maggiori) sia dal punto di vista atletico, la squadra infatti ha lottato e combattuto per tutti i novanta minuti e, nonostante anche i demeriti di una insolitamente dimessa Fiorentina, la prestazione si è potuta definire all'altezza di una squadra di tale nomea. Già, proprio questa, più volte e forse ingiustamente sminuita sia da parole interne alla squadra ma sopratutto da terzi, questa squadra appare convalescente, ancora  un po' immatura, perché le occasioni mancate possono essere pesanti e contro squadre di grande calibro si pagano care, ma è sulla giusta strada. Di certo forse qualche atteggiamento un po' più propositivo e ottimistico non guasterebbe da parte di società, staff e affini, anche se piccola a volte può significare tanto, perché in questa piazza sarebbe eccessivo affermare che la squadra debba vincere, ma che voglia vincere si, senza peccare di cupidigia ne di superbia, ma la differenza c'è e potrebbe essere importante.

Bene l'inserimento dei giovani, almeno alcuni, come per esempio Fernandes, ovviamente ancora un pó acerbo ma già in apparenza di un'altra categoria rispetto a tale Fabbrini che pareva dover essere il futuro della squadra e invece finito tra le nebbie londinesi. Discreta anche la prova di Widmer anche se necessita probabilmente ancora di un po' di tempo per "oliare" alcune meccanismi. Occorre tuttavia confermare che tutti queste piacevoli novità non siano un "Fuoco di paglia" ma una svolta. Ora inizia questo ciclo terribile dove già raccogliere un punto sarebbe un buon risultato ma questa squadra se in salute non parte battuta con nessuna compagine italiana. Appunto, la condizione, appare in crescendo, e questa è fondamentale per la perfetta esecuzione del gioco di Guidolin e sicuramente di buon auspicio per il proseguo di questa difficile e controversa stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 novembre 2013 alle 20:00
Autore: Andrea Bonatti
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