In pochi avrebbero potuto immaginare un finale di questo tipo. Quello che poche settimane fa rappresentava un'utopica illusione si sta lentamente trasformando in una concreta possibilità. L'oggetto in questione è ovviamente il piazzamento in Europa. Dopo lo sfortunato pareggio interno contro il Bologna il discorso pareva riguardare solamente le grandi deluse Inter, Lazio e Roma; una fiammella alimentava ancora le speranze del sorprendente Catania di Maran. L'incostante Udinese di Guidolin non aveva invece apparentemente alcuna possibilità di rientrare in questa lotta. Colpa di una campagna acquisti che ha ancora una volta privilegiato le cessioni illustri e degli strascichi dovuti all'eliminazione in Champions League ad opera dei modesti portoghesi del Braga. L'inizio a rilento, la solitudine offensiva di Di Natale e il flop di alcuni nuovi (su tutti Williams e Ranégie) sembravano il preludio per una stagione di sofferenze.

Ma l'Udinese e Guidolin son abituati ai miracoli. Ottenuta con largo anticipo la salvezza grazie alle reti dell'intramontabile Totò ed alla maturazione dei futuri assi Pereyra e Allan, la squadra ha ritrovato progressivamente autostima e sicurezza. La duttilità di Pereyra, le accelerazioni di Muriel, le geometrie di Allan e l'esplosione di Zielinski hanno garantito alla squadra bel gioco e risultati. L'amaro pareggio con il Bologna è acqua passata: negli ultimi quattro turni sono arrivate altrettante vittorie, 7 gol segnati ed uno solo subito. L'Europa League più che una chimera ora è una stimolante realtà. A quattro giornate dal termine l'Udinese sembra la squadra più in palla, intenzionata a terminare la corsa con l'ennesimo miracolo firmato Guidolin. Roma e Lazio sono avvisate.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 02 maggio 2013 alle 22:40
Autore: Massimiliano Galati
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