Dicono che la vittoria perfetta è un 1.0, ma è una falsità. La vittoria perfetta è un 3.0 dove segni un gol ogni mezzora. Sia per il risultato che per la psicologia indotta sull'avversario, è la più netta affermazione che una squadra possa volere.

Le voci positive dopo la sconfitta di Firenze sono dunque errate? Come al solito la risposta sarà pirandelliana: così è se vi pare. Di positivo abbiamo le occasioni costruite, essere riusciti a far giocare alla Fiorentina una partita “brutta” bloccando sul nascere ogni loro tentativo di tiki taka. Ma ad essere più realistici, a guardare i numeri, la squadra viola ha tirato in porta 5 volte da dentro l'area di rigore. Dove è finita la fase difensiva di Colantuono? Non si può concedere un tale favore alla squadra seconda in classifica.

Si sa, senza una buona difesa non si vince: questo è il campionato italiano. Nelle ultime due partite abbiamo subito 5 gol, tre dei quali da ingenuità più che da semplici errori. Il primo gol contro il Chievo, i primi due gol contro la Fiorentina. E' ovvio che quando affronti una squadra più forte di te, sia sulla carta che sul campo, la tensione agonistica e la concentrazione deve essere al 110% e questo ieri è mancato. L'Udinese è stata spesso troppo lunga, con reparti a volte disuniti.

Quella di ieri, è stata solo la prima tappa del periodo più difficile del campionato: Fiorentina Inter e Torino sono uno scoglio contro il quale la nave Udinese potrà scontrarsi e subire danni. Certo, i complimenti a fine gara fanno piacere, ma il calcio è fatto anche di matematica, di gol presi e di gol sbagliati, purtroppo anche di pali colpiti, altrimenti Widmer sarebbe un piccolo bomber. In vari giocatori ieri hanno fatto un passo indietro.

La squadra bianconera è andata vicina a finire il primo tempo sullo 0.0, bastava evitare di svirgolare un pallone al centro su un rinvio facile, bastava seguire il movimento della difesa a mettere in fuorigioco Kilinic. La ripresa sarebbe stata senz'altro più facile anche perché la squadra di Colantuono dimostra di avere una forma fisica invidiabile, Totò era pronto a entrare, Widmer sta crescendo a vista d'occhio e anche Edenilson inizia a dimostrare le sue possibilità in fase offensiva.

Bene le reazioni dopo i tre gol subiti, bene la corsa e l'impegno, ma la concentrazione in campo è ciò che differisce una squadra da salvezza da una squadra che ambisce a traguardi più importanti. Non necessariamente l'Europa, ma la vittoria, la mentalità della vittoria! Per cui, in settimana bisognerà scrollarsi dalle spalle la polvere di stelle dei complimenti e delle lodi per una sconfitta netta ed inequivocabile, e lavorare perché gli stessi errori non si ripetano contro l'Inter. Senza fasciarsi la testa, senza abbattersi, ma con la professionalità e la dedizione che hanno portato una squadra da quattro sconfitte consecutive ad ottenere una media punti da alta classifica. Specialmente, cercando di ritrovare quella fase difensiva...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 dicembre 2015 alle 09:15
Autore: Giacomo Treppo
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