Lascia un po' perplessi la prestazione dell'Udinese a Genova. I bianconeri hanno fatto di tutto per uscire sconfitti da Marassi, tra palloni persi in modo banale, passaggi sommari, e titubanze fatali per il successo della manovra non si è mai vista quella concretezza che tanti punti ha fruttato nelle precedenti apparizioni. Il carattere della squadra, tuttavia, si è visto, l'Udinese ha costruito buone occasioni e avrebbe meritato il pari, ma in prossimità del traguardo sfortuna e superficialità le hanno negato un ritorno a casa meno amaro.

Già dai primi minuti si capisce che la partita si giocherà sul piano fisico più che tecnico: il campo, un impresentabile rettangolo di sabbia, non lo avrebbe comunque consentito. Dopo soli dieci minuti i friulani devono rinunciare a Lazzari, uscito malconcio da un contrasto con Rossi, cui subentra il rientrante Badu; la squadra perde così quel poco di geometria che l'ex viola garantisce a centrocampo, un brutto colpo anche alla luce della gara sottotono di Allan, tanto generoso quanto poco lucido in interdizione e impostazione. Guidolin lascia ancora in panca Muriel, evidentemente fuori forma, riproponendo il sistema con doppio trequartista: Pereyra, uomo jolly del tecnico veneto, fa la sua onesta figura impegnandosi sia in fase di copertura che in quella offensiva, alla fine non avrà inciso molto ma non ha mai fatto mancare la sua assistenza ai compagni, preziosissimo; Maicosuel, alla seconda gara consecutiva da titolare, prefigura interessanti opportunità in cooperazione con Pasquale: allargandosi a sinistra, O'Mago allarga le maglie avversarie e permette più volte all'ex interista di inserirsi centralmente, movimento che crea qualche apprensione alla retroguardia genoana. Tuttavia al 33' sono i padroni di casa a portarsi in vantaggio con l'amichevole partecipazione di Padelli, che rischia l'uscita su calcio d'angolo mancando il pallone, venendo punito dal colpo di testa di Kucka. Cinque minuti più tardi i bianconeri accarezzano il pareggio grazie a un'entusiasmante triangolazione firmata Di Natale-Pasquale, conclusa dall'esterno con un sinistro che non inquadra la porta; da qui in poi di Di Natale si perderanno le tracce.  Un'ulteriore chance arriva allo scadere del primo tempo, ma il gran tiro di Maicosuel sorvola di poco l'incrocio alla sinistra di Frey lasciando intuire che forse all'Udinese manca quel cinismo che le ha permesso di battere Inter e Fiorentina, quella freddezza che fa tramutare in gol ogni singola occasione.

Nel secondo tempo i friulani si rendono pericolosi in varie situazioni, già al 50' Maicosuel semina il panico in area dribblando chiunque gli si opponga senza però decidersi a tirare, rendendo così vano l'ottimo lavoro svolto sulla fascia destra da Basta e Pereyra (la cui sintonia sembra funzionare alla grande). Troppe titubanze dicevamo, troppi cincischiamenti: stavolta Guidolin non perdona e richiama immediatamente Maicosuel, ma al suo posto Muriel combinerà ancora meno. Le due formazioni giocano a viso aperto e l'esito del match appare in bilico, al 67' Padelli rischia la seconda papera di giornata, poco dopo il destro a incrociare di Badu sfila a lato di un soffio. Nei quattro minuti di recupero l'Udinese punge con Benatia, tutto solo in mezzo all'area, ma la sua frustata di testa non riesce a inquadrare lo specchio; in zona Cesarini l'ultimissima chiamata sfuma sul colpo di stinco di Merkel, che a due passi dalla porta si divora il pallone del pareggio. Genoa-Udinese 1-0, ma quanti rimpianti.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 febbraio 2013 alle 09:01
Autore: Federica Zille
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