Era il 2006 quando Luciano Ligabue ed Elisa cantavano "Gli ostacoli del cuore". Vi starete chiedendo cosa possa c'entrare questa canzone con il periodo decisamente no dell'Udinese. Per me il collegamento risulta molto chiaro: l'Udinese, amore di tutti noi tifosi friulani, sta attraversando uno dei periodi peggiori degli ultimi anni ma si tratta semplicemente di ostacoli, non della chiusura definitiva di un ciclo. Tanti ed il cui sorpasso è assai difficile, ma non impossible. Nessuna canzone risulta allora più azzeccata. 

"Yes, we can" diceva il presidente degli USA Obama e se ce l'ha fatta lui perché non noi? Oggi però, dopo la disastrosa resa con l'Inter in casa, dopo le lunghe proteste dei tifosi e dopo che anche Guidolin ha perso le staffe con Allan, è difficile credere nella rinascita di un Udinese, che come una fenice sappia risorgere dalle sue ceneri.
Ma, come cantava invece Gianni Nannini, questa "Meravigliosa creatura" non può essere andata in frantumi così di colpo. Solo un paio di mesi fa eravamo qua ad elogiare squadra e società e ad auspicare un futuro roseo e vincente per i bianconeri. Oggi invece "Fuori è buio", come la canzone di Tiziano Ferro. Squadra spaccata e senza voglia, tifosi infuriati (e sta volta fanno bene a far sentire tutta la loro rabbia) , giocatori irriconoscibili. Ciò che fa più perdere le staffe a tutti noi però non è la sconfitta, sempre tollerata ed accettata in quel di Udine, ma la poca voglia messa in campo assieme al poco amore per la maglia (che deve essere onorata e rispettata) e la rara riconoscenza dimostrata per un'ambiente che da tutto e non vuole essere considerato solo più come un passaggio, una tappa. Eccolo allora il vero nodo da risolvere. Nessuno qui ha mai chiesto di vincere scudetti o coppe ma almeno mettere tutto il sangue e tutta la rabbia in campo quello si. Noi friulani siamo fatti così, seri e chiusi, ma che diamo anima e corpo nel lavoro ed in quello che facciamo. Ad oggi però pare che nessuno, dalla squadra al mister, ci tenga più di tanto.
Guidolin, che quest'anno cantava al popolo bianconero "e non ci lasceremo mai...", è il più frustrato di tutti. È incapace di trasmettere quelle motivazioni e quella solidità ed attenzione che le passate stagioni ci hanno portati in alto, sia in Italia che in Europa. Forse "I migliori anni della nostra vita", come diceva Renato Zero , sono passati. C'è chi vorrebbe cambiare rotta e rivoluzionare la società ma no, non sarebbe la scelta giusta. Io ci credo ancora! Sono consapevole che una scossa, data dai tifosi e dall'ambiente, adesso sarà data in questa settimana di preparazione al Catania anche dal mister, che proverà di tutto per ristabilire la sua ciurma e guidare in acque calme la sua nave. Si Udinese, "Sei nell'anima" di noi tifosi e di certo non ti abbandoniamo durante queste difficoltà, però dacci un segnale, dimostra che tieni a noi come noi teniamo a te, perché voltare le spalle alla gente che ti ama è ancor peggio di qualsiasi sconfitta. Cocciante intonava "Se stiamo insieme ci sarà un perchè?".

Sezione: Editoriale / Data: Ven 08 novembre 2013 alle 00:00
Autore: Stefano Pontoni
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