Forse assistendo alla rimonta dello Slovan contro il Freiburg nella prima giornata dei gironi di Europa League, a Guidolin e soci il groppo in gola è stato più facile da mandar giù. È vero che di fronte non avevano la squadra frizzante e sorpresa della stagione scorsa in Germania, visto che in estate diversi titolari sono stati attratti dai soldi di altri lidi teutonici, certo è che i cechi killer dell'Udinese hanno confermato di non essere una meteora. Da sportivi, non si può non augurargli il meglio per il loro cammino europeo.

Ma torniamo all'Udinese. Dopo due stagioni di seguito in Europa League, per la prima volta sotto la gestione Guidolin manca lo stimolo del palcoscenico continentale. Certamente, spesso l'impegno del giovedì aveva rappresentato un sovraccarico di impegni, non solo per la partita in sè, ma per tutto ciò che le gira intorno: trasferimenti, riduzione degli allenamenti, stress e frustrazioni per figuracce (Young Boys, tanto per restare alle più recenti), insieme a cariche di adrenalina dopo imprese come quella di Liverpool. 

Come si ripercuoterà sui giocatori un'annata "rilassante"? Sapranno aprofittare del maggior tempo per curare i dettagli negli allenamenti, e per sfoderare prestazioni degne del filotto conclusivo della scorsa stagione? Oppure dover seguire in poltrona troppe serate europee avrà un effetto depressivo sugli impegni nostrani?

Molti tifosi, sfumata la competizione europea, sperano in un campionato di vertice, nonchè in un sogno chiamato vittoria della Coppa Italia. Speriamo che la nuova situazione sia foriera di più sprint nelle gambe ma soprattutto di più voglia di rivincita, per raggiungere magari traguardi che, con il triplice impegno, risulterebbero improbabili. 

 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 20 settembre 2013 alle 00:01
Autore: Roberto Piani
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