L'altalenante avvio di stagione dell'Udinese ha lanciato diverse ombre sul futuro del campionato bianconero, costringendo i tifosi ad interrogarsi sulle possibili ambizioni della squadra, da anni abituata a competere per obiettivi importanti. Il cambio di stagione sembra aver destabilizzato l'Udinese, ammalatasi come una fragile creatura dopo la scottante eliminazione dall'Europa League. A nulla sono servite le amorevoli cure del Dottor Guidolin, la cui attenta gestione da pater familias ha sempre giovato ai talenti bianconeri. Stavolta, però, l'influenza sembra essere un po' più grave del previsto. La prima parte di stagione ha permesso all'Udinese di conquistare 10 punti in otto sfide, alternando buone gare a prestazioni da dimenticare.

Nelle quattro sconfitte maturate, i bianconeri hanno messo in campo una buona condizione fisica, ma hanno evidenziato alcuni limiti psicologici. L'ultimo sintomo in ordine temporale è arrivato sabato durante la trasferta in terra milanese, dove l'Udinese, colpita come un pugile dal montante rossonero, è apparsa assente, senza la dovuta determinazione per rialzarsi e reagire.

Sul banco dei principali imputati è finito il condottiero Francesco Guidolin, accusato di pensare esclusivamente alla fase difensiva. Un allenatore che ha portato l'Udinese a livelli altissimi, ma che ora viene messo in discussione per alcuni risultati negativi. Ma nel calcio funziona così. Tutti, o quasi, probabilmente si sono dimenticati della stagione 2010-2011: una qualificazione in Champions League conquistata l'ultima giornata contro il Milan e la successiva festa per le vie di Udine, ad esaltare quel gruppo di ragazzi in bianconero capaci di raggiungere uno storico traguardo. A dover di cronaca occorre ricordare che nelle prime otto gare l'Udinese raccolse esattamente 10 punti ripartiti in tre vittorie (Cesena, Brescia e Palermo), quattro sconfitte (Genoa, Inter, Juventus e Bologna), ed un solo pareggio (Sampdoria). Fu la stagione nella quale l'Udinese venne etichettata dai propri sostenitori come “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, con riferimento alla canzone di Lorenzo Jovanotti. Gli interpreti erano altri, magari di maggior qualità, ma la vera forza del gruppo in quella cavalcata trionfale fu la coesione dello spogliatoio, tenuto unito da elementi come Bernardo Corradi, Antonio Di Natale e German Denis sotto la supervisione del timoniere Guidolin.

Ripetersi ad alti livelli è molto difficile, e l'Udinese dovrà stringersi insieme al proprio pubblico per risollevare il proprio morale e le proprie ambizioni, perché sognare non costa nulla. La rosa bianconera ha dimostrato di avere grandi qualità e grandi giocatori, basterà recuperarli psicologicamente per tornare a competere ad alti livelli. Domenica ad Udine arriverà la Roma, capolista imbattuta, a punteggio pieno, ma priva del suo capitano Totti e la rivelazione Gervinho. L'occasione di una sfida contro la prima in classifica permetterà al tecnico dei friulani di dare nuovi stimoli ai suoi calciatori, per dimostrare ancora una volta che il piccolo Davide può battere Golia. E poi ricordiamoci che la storia spesso si ripete...

 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 24 ottobre 2013 alle 17:00
Autore: Davide Cavalca
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