Le nuove e giovani che avanzano. Nella sfida contro l’Orobica, il Tavagnacco ha vinto con la sua linea verde. Prima di imbastire un discorso, una critica o un semplice appunto al team, va tenuto in considerazione un fattore determinante: l’età. Questa squadra ha bisogno di tempo, di accumulare esperienza per il semplice motivo che è molto giovane. La formazione titolare scesa in campo domenica aveva una media di 20,2 anni. Nella ripresa con le sostituzioni (Abouziane al posto di Devoto e Martinuzzi che ha rimpiazzato Blasoni) si è scesi a 19,7. Dati che non possono non far riflettere. Se non sono le più giovani del torneo, poco ci manca. “Bisogna guardare al futuro con l’ottimismo giusto – ha analizzato a fine match il direttore tecnico Andrea Tosolini – pensando che dobbiamo crescere e che abbiamo grandi margini di miglioramento”.

Vincere aiuta a vincere. Fare risultato significa acquisire consapevolezza dei propri mezzi e scacciare ogni timore. Quel timore che è subentrato a inizio ripresa una volta andate in vantaggio. Nell’ambiente sono tutti d’accordo nel definirla “paura di vincere”. Una gara molto fisica, combattuta e con qualche errore tecnico di troppo si può vincere con la testa e senza commettere disattenzioni. Il Tavagnacco ha sbagliato di meno e ha vinto per questo motivo. E’ stato abile con Caterina Ferin ad approfittare dell’errore difensivo di Kiamou per portare a casa l'intera posta in palio. E’ stato un modo per riscattare la sconfitta contro il Brescia. Non è stata una settimana facile in casa friulana. Sono state tante le calciatrici con qualche problema fisico oltre a quelle indisponibili che non sono andate a Bergamo. Alcune ragazze che si sono recate in panchina non erano al meglio, tra queste c’è Alessia Tuttino che quando tornerà al 100% sarà un’arma preziosa in virtù dell’esperienza. Una guida per le compagne meno esperte.

Il Tavagnacco ha dimostrato di essere ancora troppo precipitoso in fase di costruzione. “Difettiamo nell’ultimo passaggio – ha dichiarato l’allenatrice Orlando-, perché ci facciamo prendere dalla foga, dobbiamo imparare a gestire le situazioni con più calma, ma anche in questo caso è una questione di esperienza”. C’è da registrare l’ottima fase difensiva delle ragazze. Il merito va attribuito un po’ a tutte, con una menzione particolare alla coppia di centrali della retroguardia. Dieude (18 anni) e il capitano Veritti (21 primavere) hanno sfoderato una grande prestazione che ha consentito di non subire reti. Interventi sempre precisi e puntuali, tranne in una circostanza che ha costretto la numero 5 a prendersi l’ammonizione (la quarta della stagione). Un giallo ben speso con l’avversario che poteva imbastire una azione molto pericolosa sulla trequarti. Al 47' Veritti è ripartita palla al piede scaricando con i tempi giusti per l’incursione di Donda che poi è andata a conquistare la rimessa laterale da cui è nato il gol-vittoria. “Fare un fallo tattico quando serve è una dote –sostiene la coach Chiara Orlando-. A Bergamo non abbiamo rischiato nulla a parte il gol annullato all’Orobica. Dietro abbiamo lavorato bene anche nelle partite precedenti  e quando abbiamo subito gol, è perché a centrocampo non abbiamo coperto bene sbagliando la pressione sul portatore di palla avversario. Comunqe in ogni gara abbiamo migliorato qualcosa”. Passo dopo passo. Con la gioventù dalla propria parte.

Sezione: Calcio femminile / Data: Lun 12 ottobre 2020 alle 21:32
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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