Vi dirò la verità: il combinato disposto degli undici punti di svantaggio dell’andata, della gara prepasquale friulana a Treviso e di quella veronese contro Cento mi fa propendere per una gara importante in particolar modo per l’orgoglio.

Udine deve continuare la propria marcia verso i playoff, guadagnati con l’ormai quasi certa quinta piazza (che offre un iniziale vantaggio di campo); deve fare meglio della gara di Piacenza, dominata ma messa a repentaglio proprio verso la fine. Specialmente se pensiamo che Verona dà il meglio di sé proprio al tramonto delle partite.

Esempi? Al PalaMaggetti il quarto quarto dice 12-21 e pèrdono. Contro Udine all’andata, ma anche contro Forlì tra le altre, 26-11 e ciao Trevis e soci.

Ferguson è giocatore da rush finale; Candussi determina, allungando le braccia da albatro, quando può viaggiare sulle ali dell’entusiasmo; non parliamo di Sasha nostro, recente acquisizione gialloblu.

Udine la deve vincere per mostrare a sé stessa che un’annata contraddittoria come questa può chiudersi alla grande: e non parlo di promozione, obiettivamente un Himalaya da scalare, ma di miglioramento continuo rispetto a due anni fa (salvezza col 50% di vittorie) e alla scorsa stagione, con la gara-5 dei quarti di finale distante solo una tripla corta di Tommy Raspino.

A proposito: la prima GSA da A2 si salvò, appunto, con 30 punti ed un rush finale da sogno, che però meritò solamente la nona piazza; quest’anno lo stesso obiettivo sembra raggiungibile a 26 punti. Tanto per dire.

Domani la gara sarà tattica: Luchino Dalmonte è coach intelligente, esperto e furbo e spesso cercherà di giocare ‘a specchio’ con i ragazzi di Alberto: Udine ha giocatori bravi a smarcarsi dall’arco sfruttando i blocchi, come Maurino o Trevis, e lo stesso farà Ferguson. Penna e Trevis sono eccellenti nel pick’n’roll con i lunghi, lo stesso faranno Udom o Amato (giocatori sottovalutati). Interessantissimo l’accoppiamento sotto le plance, dove Francesco Candussi da Palmanova, che gioca spesso lontanissimo dall’anello, dovrà essere limitato più dagli show di Mortellaro che dalla difesa ‘pesante’ di Ciccio.

Alterttanto intrigante l’accoppiamento sull’ala forte, dove Mitchell Poletti si troverà a fronteggiare il miglior Powell della stagione. Duello al calor bianco.

Dove Udine, secondo me, ha un netto vantaggio è sulle ali ‘medio-piccole’ se mi permettete il neologismo cestistico: Stefan Nikolic e Ale Amici hanno difficile accoppiamento tra le fila veronesi, con coach Luca che dovrà alzare Severini o sacrificare Udom, a meno che Iris Ikangi non trovi la gara della vita.

Insomma, gara equilibratissima con risultato in bilico. Per i baskettari come noi una poesia da vivere tutti e quaranta i minuti, con possibile appendice all’overtime.

Arbitri Brindisi, Centonza e Perocco (non commentiamo, siamo in periodo quaresimale); palla a due alle diciotto in un Carnera certamente gremito.

GSA, l’inseguimento ad un playoff griffatissimo inizia… ora.

Sezione: Basket / Data: Dom 14 aprile 2019 alle 07:00
Autore: Franco Canciani
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