Zico è pronto a fare ritorno ad Udine. Il Galinho, dopo gli impegni di Champions in veste di telecronista, volerà in direzione Friuli: "Provo una grande emozione, perché anche se mi sono fermato soltanto due stagioni, tra il 1983 e il 1985, Udine e i friulani mi sono rimasti nel cuore.- racconta alla Gazzetta dello Sport - Non finirò mai di ringraziare gli amici del club di Orsaria, che espongono sempre uno striscione con il mio nome e l’Udinese che mi ha invitato per la festa dei suoi centoventi anni. Non ho visto la partita contro la Fiorentina, per fortuna, visto che ha perso. Faccio sempre il tifo per l’Udinese, ma in Brasile si vedono poche partite di Serie A. In India, invece, dove ho allenato fino a dicembre, era troppo tardi quando trasmettevano gare del campionato italiano. Così ho visto soltanto Udinese-Inter e ricordo che l’Udinese non meritava di perdere. Per questo non posso esprimere giudizi sui giocatori. Domenica, quando vedrò Udinese-Sassuolo, mi farò un’idea più precisa.

Ho tantissimi ricordi a Udine .L’affetto dei tifosi, in campo e fuori, che mi hanno trattato come uno di casa e poi il rapporto coi compagni. Sono stato bene con tutti: Mauro, Miano, Galparoli, Gerolin, Virdis, il mio connazionale Edinho e poi De Agostini e Causio, i due con i quali sono sempre in contatto e vedrò sabato. C’erano tanti buoni giocatori ed è un peccato non aver vinto di più.

La squadra era buona, ma mancavano il gruppo e la mentalità. Ricordo che dopo aver battuto in amichevole il Real Madrid, qualcuno si spaventò perché temeva che la gente ci avrebbe chiesto lo scudetto. Ma io avevo lasciato il Flamengo, che vinceva tutto, per vincere anche con l’Udinese. Eravamo partiti bene, poi Dal Cin che aveva costruito la squadra andò all’Inter, il presidente aveva poca esperienza e così, invece di migliorare, nel secondo anno siamo peggiorati.

Alla fine della mia prima stagione a Udine avrei potuto andare al Napoli. Il presidente Mazza, però, non mi ha lasciato andare e io non potevo forzare la mano, anche per rispetto dei tifosi. Poi, in quell’estate del 1984, il Napoli ha preso Maradona. Chissà, forse potevamo giocare insieme. Ci saremmo divertiti tanto".

Per la prima volta Zico vedrà il nuovo Friuli: "Sono sicuro che mi piacerà. Questo è il futuro, anche in Brasile stanno ristrutturando gli stadi, togliendo la pista atletica che allontana i tifosi dal campo"

Per il futuro il Galinho è pronto per una nuova avventura:  "Ho smesso di allenare in India, per adesso mi dedico ai nipoti e alla mia scuola calcio a Rio. Faccio il commentatore per la televisione, ma se qualcuno mi offre una panchina io ci sono. Prima, però, penso a tornare a Udine con mia moglie. E mi creda, non vedo l’ora di essere di nuovo là".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 14 febbraio 2017 alle 16:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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