Dopo un'estate che ci aveva fatto ben sperare, con un mercato tutto sommato soddisfacente e delle amichevoli positive, alla prima di campionato eccola puntale la prima grande delusione per tutti noi tifosi friulani. Al Friuli, nel nostro stadio che speravamo potesse ridiventare un fortino, vince il Chievo e lo fa con la sigaretta in bocca, senza grossi patemi. Per l'ennesima volta sotto l'arco del Friuli ricompaiono quei fantasmi che da tre anni a questa parte tormentano chi ha nel cuore l'Udinese. Squadra spenta, ritmo da celibi-ammogliati e zero gioco. 

Pensavamo ad un inizio alla portata, tre punti facili facili per qualcuno, e invece siamo rimasti tutti a bocca a aperta, compreso mister Delneri. Che non si aspettasse una squadra già pronta e rodata anche sì ma un'Udinese così brutta è stata una grande sorpresa anche per Gigi. "Pies di cussì no si po juà", come dargli torto. 

Ora la paura, comprensibile, da parte di tutti è quella rivivere l'ennesimo remake degli scorsi campionati targati Stramaccioni, Colantuono o Iachini. Salvezze risicate ottenute più per demeriti altrui che per meriti propri. No, tutto ma non un altro campionato così. Siamo ad agosto e già abbiamo sentito qualcuno sperare arrivi al più presto maggio. 

Calma, siamo solo alla prima giornata e c'è tutto il tempo per correre ai ripari, nulla ancora è perduto. Ma Gigi, dopo questi primi 90 minuti di sofferenza, dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per coprire quelle mancanze strutturali che al momento ci sono. "Sono pronto anche a cambiare" ha detto, consapevole forse anche di qualche suo errore. 

Si riparte allora da zero, per andare a caccia dalla svolta in un campo difficile e bollente come quello della SPAL, che contro di noi si giocherà la sua prima in A dopo 49 anni. Saranno carichi a mille e non potrebbe essere altrimenti per questo motivo il compito di Gigi, che tra l'altro dei ferrararesi è anche un ex, è ancor più arduo.

Ma come fare per uscire con punti dal Mazza? Prima cosa non si dovranno ripetere quegli errori compiuti contro il Chievo. Errori di attenzione e di inesperienza che vanno subito cancellati. Seconda cosa bisognerà serrare i ranghi, due gol per partita sono troppi, non è possibile incassare sempre gol, perfino dagli arabi in amichevole. La difesa va registrata, portiere compreso e se le assenze pesano bisogna trovare un'alternativa. L'infortunio di Widmer, anche se si tratta di un problema grave in quanto non c'è un vero e proprio ricambio da quella parte, non può essere una scusante se si vuole tornare a competere su certi livelli. 

Da ritrovare poi c'è anche il gioco. A sprazzi nel precampionato qualcosa si era anche visto, poi contro i "mussi volanti" il nulla. Con una squadra che di certo non eccelle per tecnica e fraseggio Gigi deve far capire ai suoi che bisogna aggredire gli avversari, giocare sulla pressione e sulle ripartenze secche. Tre tocchi e si va al tiro, come in occasione del gol di Thereau. Il tiki taka non è roba per i bianconeri, l'Udinese deve essere una squadra che aspetta nella sua metà campo, nascosta e ordinata, e poi azzanna, scatenandosi in avanti con la velocità di Lasagna e con gli inserimenti da dietro di Jantko e Fofana. Bisognerà poi far capire a Thereau che il suo ruolo è quello del finalizzatore e che portare a spasso il pallone in giro per il campo è controproducente. Una stoccata va data anche a De Paul, uno come lui ha le qualità per poter fare di più. Dopo un primo anno di ambientamento tocca a lui prendere in mano la squadra. 

La svolta è ancora possibile. La prima battaglia è stata persa ma la guerra è ancora lunga. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 22 agosto 2017 alle 16:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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