I numeri parlano chiaro: una sola vittoria in questo avvio di 2015, contro l’Empoli, ottenuta con cuore e carattere su un campo ostico. Quello che si è visto domenica al Manuzzi di Cesena, invece, è stato tutto il contrario di tutto.E come avrebbe detto il grande campione di ciclismo Gino BartalI: "Tutto sbagliato, tutto da rifare!"


Tutto ciò che di buono era stato messo in evidenza nella vittoria del Castellani ora è stato brutalmente ridimensionato da una prestazione anonima, svuotata di contenuti tecnici di alto livello, molle, troppo brutta per essere la stessa squadra che qualche settimana fa era riuscita a stoppare sul pareggio la Juventus capolista. Un’involuzione tanto evidente quanto preoccupante e non per la classifica, quanto piuttosto per un gioco piuttosto farraginoso, dalla manovra lenta e poco incisiva. Un cambiamento incredibile nel giro di un mese, se si pensa alle ottime prestazioni di gennaio ed inizio febbraio. Difficile ipotizzare che le ultime prestazioni negative siano  dovute unicamente ad una condizione fisica piuttosto amministrativa. Riguardo alla sconfitta dei friulani contro il Cesena, negli studi della Domenica Sportiva l’opinionista Andrea Bacconi ha definito l’Udinese una squadra senza motivazioni, adagiata sugli allori e sui risultati positivi ottenuti in un ottimo girone d’andata. La disamina cruda e dura ha toccato però un fattore certamente importante. I giocatori dal secondo tempo contro il Napoli, con tanto di sfuriata di Stramaccioni annessa, la squadra è sembrata molto arrendevole, limitata, carente in personalità. Senz’altro l’assenza di Kone e la condizione non ottimale di Totò Di Natale, Allan ed altri punti di forza bianconeri hanno penalizzato fortemente la formazione. Forse però ora si comprende meglio il motivo dello sfogo di Stramaccioni negli spogliatoi al termine della partita del San Paolo: dietro quelle dure parole c’era il timore di un rilassamento eccessivo ed ingiustificato, purtroppo avvenuto puntualmente nelle uscite successive. E ora l’ira del tecnico dei friulani è emersa ancora più nitida e prepotente. Niente giorno di riposo e parole dure verso i suoi giocatori per l’atteggiamento. Sicuramente questo modo di gestire la truppa può essere uno dei segnali positivi da ricavare dal periodo nero. Allo stesso tempo può anche essere uno stimolo per tenere i giocatori sotto pressione e lavorare in ottica futura.


Già il futuro. Perché questo è ciò che più preoccupa il pubblico friulano. Se una stagione può essere “spesa” per costruire la squadra per i prossimi anni, devono anche esserci basi solide per potersi rilanciare. In questo momento l’edificio Udinese è piuttosto traballante: ci sono molti dubbi su alcuni giocatori, che ancora non hanno espresso il meglio del loro repertorio e reso secondo le aspettative. Inoltre il mercato non sembra aver dato la giusta scossa all’ambiente e fornito al momento a questa squadre le soluzioni per risolvere qualche problema già presente nel girone d’andata ed ora riemerso prepotentemente. Ed è innegabile che domenica il malumore dei tifosi dell’Udinese sia aumentato ulteriormente di fronte all’ottima prestazione (condita da un gran gol) di Luis Muriel, ceduto alla Sampdoria nell’ultima sessione di mercato.


E ora? Adesso non resta che cambiare in fretta la rotta e tornare a macinare gioco e punti. La pazienza dei tifosi si sta esaurendo, ora più che mai servono gli occhi della tigre tanto richiesti da Stramaccioni. Nessuno vuole un’Udinese versione Real Madrid, ci si accontenta anche della bella squadra di un mese fa. Sarebbe già un ottimo risultato.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 03 marzo 2015 alle 09:30
Autore: Federico Mariani
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