Totò Di Natale, ospite della Domenica Sportiva, in onda su Rai 2, ha avuto modo di parlare a 360° di Udinese e Italia, suoi grandi amori. Il suo rapporto con la squadra bianconera e con la città friulana è idilliaco: "Mentre Totti non può uscire di casa per andare al cinema (ride ndr.), a Udine sto benissimo. Ho fatto la scelta di vita di non cambiare club perchè la mia famiglia qui si trova molto bene. Non ho rimpianti. Non rimpiango nè il fatto di non aver giocato a Napoli, pur essendo napoletano, nè di non aver giocato in una grande squadra come la Juventus."

La Nazionale? "Il rammarico è per quel rigore sbagliato ai quarti contro la Spagna nel 2008, per la sconfitta in finale nel 2012 (sempre contro la Spagna ndr.) e per non essere riuscito a dare tutto. Ma non ho mai giocato nel mio ruolo. Nessuno lo ha mai capito e purtroppo è andata così."

La tentazione di mollare: "Alla fine dello scorso campionato la tentazione di lasciare è stata forte ma la mia famiglia mi ha spinto a continuare. Se sogno di fare l'allenatore al termine della carriera? è davvero molto difficile, meglio insegnare calcio ai bambini."

E ancora: "Se segno io vuol dire che c'è qualcosa che non va (ride ndr) ma mi alleno sempre bene tutti i giorni e per stare su questi livelli non ci si può fermare mai."

Infine sul caso Muriel:"Muriel è in crisi ma deve capire che solo con i sacrifici si può diventare un campione. Alexis Sanchez era meno talentuoso eppure aveva più voglia".

 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 22 dicembre 2014 alle 08:30
Autore: Federico Mariani
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