Corre, lotta, fa a sportellate, piange, si dispera, si spazientisce se non riesce a raggiungere il pallone o a conquistarlo, sbuffa se i compagni non lo mettono nelle condizioni migliori per andare a rete, non molla mai. Insomma, mette il cuore ogni volta che scende in campo. E si vede. Ma soprattutto segna, segna e prova a tenerci a galla, quello che non tutti gli altri giocatori sembrano fare. Anche Stryger ci mette impegno, anche il sempre rotto Behrami, ma a tre giornate dalla fine e con la classifica così pericolosa, dovrebbero essere tutti a vendere cara la pelle quando giocano.

Purtroppo però non è così.

Il nostro bomber è a 12 reti, giocando solo 26 partite, Cyril Thereau l'anno scorso ne segnò altrettante ma in 33, il nostro numero 15 però ha la possibilità di migliorare ancora nelle prossime tre gare ma soprattutto, con i suoi gol, di evitarci una scioccante retrocessione in serie B.

A Benevento ha fatto reparto da solo ed è stato molto bravo e scaltro a farsi trovare pronto quando c'è stato da mettere quei due palloni in fondo alla rete dei sanniti, da vero bomber.

Se non avesse avuto quei problemi muscolari (crampi), che lo hanno costretto ad uscire dal campo in anticipo, probabilmente quel pallone arrivato a Perica sarebbe capitato a lui e adesso saremmo qui tutti molto più tranquilli.

Invece l'inferno è solo a tre punti sotto di noi, identificabile al momento nel nome del Chievo, ma l'Udinese non può permettersi di fare conti, bensì di scendere in campo pensando alle proprie partite e a disputarle con il coltello tra i denti.

Naturalmente con il nostro Kevin a guidare l'attacco, unico giocatore sul quale riponiamo la nostra fiducia e le nostre fortune perché è l'unico che sta onorando la nostra maglia.

 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 02 maggio 2018 alle 10:28
Autore: Paolo Minotti
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