Simone Scuffet, reduce da uno stop di un mese per una distorsione alla caviglia, torna ad allenarsi agli ordini di Stramaccioni a fine settembre, ma contro il Cesena (5 ottobre) non viene convocato. La chiamata, però, arriva dall’Under 19 impegnata nelle euroqualificazioni contro Armenia, San Marino e Serbia. All’Udinese sta bene, il ragazzo ha bisogno di giocare il più possibile (l’ultima gara ufficiale risaliva al 24 agosto).

Gli azzurrini si qualificano vincendo le prime due partite. Scuffet durante il riscaldamento della seconda gara, quella con San Marino, cade male e avverte un dolore alla spalla destra. Il ragazzo, forse minimizzando il problema e scende comunque in campo. Nella terza gara con la Serbia, anche quella vinta, al suo posto gioca Alex Meret, numero uno dell’Udinese primavera.

Irritazione. Il problema non sta solo nel fatto che Scuffet ha giocato menomato la gara con San Marino con il rischio di aggravare l’infortunio, ma che la società friulana non sia stata avvertita con una nota ufficiale del malanno e che il ragazzo non sia stato rispedito a Udine per essere curato dal club di appartenenza.

In casa Udinese sono particolarmente risentiti, tra i più irritati c’è l’allenatore Andrea Stramaccioni. La dirigenza friulana intende chiedere chiarimenti su questo episodio in federazione anche perchè Simone non può essere più considerato un giocatore del settore giovanile ma della prima squadra.

Momento no. Al di là dell’incidente diplomatico, resta il dispiacere per i problemi che sta attraversando il ragazzo. Non più tardi di cinque mesi fa era considerato la nuova stella, il proprietario della porta bianconera dopo il rifiuto di passare all’Aletico Madrid. La mancata cessione di Karnezis, e la volontà di Strama di puntare su un portiere di esperienza, hanno fatto sì che l’Udinese rivedesse il suo progetto su Simone. Poi, sono arrivati gli infortuni. Adesso il ragazzo deve dimostrare di avere le spalle larghe. Passerà.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 ottobre 2014 alle 10:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print