Domenica scorsa è accaduto semplicemente che si è scritta una pagina in più del sufficientemente degno campionato dell’Udinese. Una pagina della quale l’Udinese può semplicemente andare discretamente fiera, al di là di ogni possibile digressione sui fatti più controversi ravvisati da qualcuno che è sempre solito anteporre una critica piuttosto artificiosa alla somma algebrica dei propri meriti e demeriti veri. Operazione che sarebbe cosa buona e giusta in un’ottica di osservanza dei dogmi sportivi. Ma evidentemente anche nel calcio ci sono realtà che preferiscono estendere rivendicazioni che vanno al di là del tangibile, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità. Ci sono appassionati di sport che si aggrapperebbero comunque sia sugli specchi, pur di non ammettere che la propria squadra, almeno per una volta non ha avuto in proporzione gli stessi meriti dell’avversario. Ma noi non siamo così. Da appassionati di cose riguardanti entrambe le formazioni impegnate nel pomeriggio di domenica scorsa preferiamo far notare sin da subito che il Milan è stato tutto fuorché un Grande Milan nell’occasione, nella stessa misura in cui l’Udinese ha reso oltre la misura soltanto nella seconda frazione di gioco. E questi sono i limiti propri dell’osservazione della partita tra Udinese e Milan, assai importante per entrambe le formazioni ma presa con spirito differenziato dall’una e dall’altra parte. L’Udinese, diciamolo chiaramente, è andata si subito sotto di un gol, ma ha avuto il merito di non disunirsi mai fino alla fine della prima frazione di gioco. Il Milan invece non ha espresso granché nella prima frazione di gioco, se non qualche ondata che lo vedeva protagonista di contropiede che pero non è che abbiano avuto la proprietà di spaventare più di tanto l’Udinese. Con la squadra friulana che, fatto salvo l’episodio nel quale ha subito il gol per un suo crollo difensivo, non ha concesso grandi porzioni di libertà ai rossoneri, risultati comunque sia limitati in maniera piuttosto efficace dall’imbuto difensivo che ormai è affar consolidato e piuttosto efficace in casa dei friulani del calcio. Quindi preferiamo porre l’accento sui meriti di una Udinese che si è opposta con una prestazione più che degna ad un avversario che avrebbe potuto offrire ben altra sorta di prestazione, visto che la forbice dei valori messi in campo pendeva in maniera piuttosto evidente dalla parte dei rossoneri, che però a nostro avviso hanno espresso in campo una porzione molto ridotta del loro potenziale. Il Milan di questi anni e di questi tempi non è più il Milan travolgente che ammaliava nella sua epoca d’oro, questo oramai lo ha capito ogni appassionato o tifoso milanista che sappia guardare le cose con la dovuta obiettività, e questa è una situazione a noi nota perché da noi vissuta direttamente, detto in tutta franchezza. Quindi mettendoci nei panni degli appassionati di cose milaniste non possiamo dirci soddisfatti dell’impegno messo in campo domenica scorsa da parte dei rossoneri, ai quali quanto ad impegno profuso si è fatta preferire come detto l’Udinese. Squadra che comunque sia si è messa in mostra soprattutto per la propria capacità di contenere i rossoneri, che è stata esattamente come doveva essere il marchio di fabbrica della partita considerata nel suo complesso.

Ci è piaciuta quindi la capacità di limitare l’azione rossonera denotata dall’Udinese, come detto, così come ci sono piaciute i grandi numeri di qualche bianconero considerato per la sua individualità. Tra questi bianconeri che sono piaciuti inseriamo Karnezis, il portiere bianconero che lasciato praticamente da solo da una difesa bianconera andata in brodo di giuggiole quando l’Udinese ha incassato il primo ed unico gol al passivo in giornata non ha proprio far nulla al cospetto degli attaccanti rossoneri, in occasione del vantaggio del Milan. Nessuna colpa a nostro avviso a carico del portiere dell’Udinese che ha fatto quasi tutto quel che era nelle sue possibilità sull’azione del vantaggio rossonero. Chi invece in partita è andato ben oltre il limite delle proprie possibilità in partita è stato il terzino sinistro bianconero Samir, autore come al solito di funambolismi che ben presto gli daranno un bel posto di merito nella graduatoria dei suoi omologhi operanti in Italia e non solo. Farà grandi cose anche l’argentino De Paul, che oltre a fornire una prestazione come al solito ricca di note positive si è messo in luce per un gol giudicato strepitoso addirittura in maniera palese e sonante dallo speaker dello Stadio di Udine. Non ci sono piaciute per nulla invece le lamentazioni estese da alcuni sfegatati tifosi rossoneri provenienti anche dal Friuli che sostenevano discutibilmente che a De Paul doveva essere mostrato il cartellino rosso anziché quello giallo nel momento in cui l’arbitro ha deciso di sanzionare un fallo dell’argentino che non pareva di gravità e fattispecie tale da surrogare l’allontanamento definitivo dal campo del giovane talento sudamericano. Allo stesso modo non possiamo che esprimere sdegno per il fatto che la squadra rossonera si sia palesemente astenuta dal gettare fuori campo il pallone in segno di sportività allorquando era rimasto a terra per diverso tempo un giocatore dell’Udinese. Una mancanza di fair-play evidente che se è rimasta sullo stomaco a noi, come detto da molti anni appassionati pure di cose rossonere, sarà rimasta parimenti sullo stomaco di chissà quante persone che spartiscono la propria fede tra rossonera e bianconera, anche solo per il semplice fatto di dimorare in Friuli e quindi per una questione “territoriale”. Non possiamo quindi che porre l’accento sull’ottimo secondo tempo reso dalle zebrette friulane, che si sono così distinte al cospetto di uno squadrone come il Milan guadagnandosi tre punti sonanti grazie ai quali l’Udinese riscatta la prestazione nettamente inferiore alle aspettative di Empoli e guadagna fiato e fiducia in vista delle impegnative partite che dovrà affrontare a Verona contro il Chievo e a Firenze, in un doppia sfida in esterna che l’Udinese dovrà affrontare con una faccia tosta pari se non superiore a quella sfoderata contro il Milan. In questo campionato ci vuole carattere e questo non lo scopriamo certo ora, e l’Udinese dovrà migliorare ancora molto nella profusione di una personalità che potrà ancora essere forgiata ed aumentata da un uomo che sinora ha dimostrato di sapere non poco su come incrementare la motivazione dei propri giocatori. E’ proprio a Mister Delneri che segnatamente chiediamo quindi di ottimizzare ancora di più l’aggressività e la determinazione generale proiettata sulle prossime partite propria delle squadra bianconera friulana, proprio perché è proprio ora che le “mani” dell’Udinese devono forgiare sulla pietra della corrente stagione una cifra che va impressa in maniera indelebile. Un bel 50, come i punti che l’Udinese dovrà fare non solo per ottenere il pass salvezza ma pure per andare a soddisfare pure i palati più fini. Quelli che fino a “ieri” un livello di impegno da parte dell’Udinese che tra Verona e Firenze dovrà essere finalmente dimostrato appieno. Perché solo così l’Udinese potrà acquisire quei 7 punti in tre partite che si riveleranno fondamentali per la conquista di quella che possiamo già delineare con anticipo come la quota soddisfazione per una stagione più che soddisfacente.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 01 febbraio 2017 alle 17:00
Autore: Valentino Deotti
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