E' un paio di giorni che sentiamo e leggiamo diverse voci sul futuro di mister Delneri. C'è chi parla di conferma a tempo, chi di ultimatum da parte della società, chi ancora di esonero qualora domani a Roma dovesse arrivare un'altra sconfitta. 

Si sa, nel calcio a pagare per primo è sempre l'allenatore e anche in questo caso potrebbe andare proprio così, visti gli scarsi risultati di questo inizio campionato. Se guardassimo strettamente ai numeri la media punti di Delneri è inferiore sia a quella di Colantuono che a quella di Iachini, sintomo che qualcosa quindi, a livello di squadra, non va. La sua Udinese sembra essersi fermata allo sgarfare, prima medicina che ora ha esaurito il suo effetto. E lo sa anche Gigi, da navigato allenatore qual è, che la sua panchina traballa.

Ma se dovesse veramente saltare anche la testa di Delneri cosa avremmo capito? L'ennesimo esonero, il quinto, con un altro allenatore costretto a pagare le colpe di tutti. Stramaccioni, Colantuono, De Canio, Iachini e ora Delneri, forse il problema non sta in panchina.  Certo, qualche colpa l'avrà anche Delneri, alcune sue scelte infatti sono discutibili, ma siamo sicuri che mandarlo al patibolo risolverebbe tutti i problemi? Decisamente no, si tratterebbe solamente di incolpare un altro disgraziato tecnico e nulla di più.

Lo scrissi già l'anno scorso,"Piscis primum a capite foetet", il pesce puzza sempre dalla testa. 12 mesi dopo non è cambiato assolutamente nulla. Da esonerare sarebbero ben altre figure, chi in questi anni non hanno costruito un progetto sportivo valido, chi guarda ad altri lidi più ricchi rispetto all'impoverito Friuli. Ma qui torniamo sempre al solito discorso che qualcosa nelle stanze del potere, dopo il passo indietro del Paròn, non funziona più come un tempo. 

E i giocatori? Molti, che non ci mettono nulla in campo, sarebbero da esonerare. Perché se i giocatori in campo sono svogliati e non corrono non può essere sempre perché l'allenatore è un incapace ma perché loro non solo una banda di mercenari senza anima e non all'altezza di vestire la maglia bianconera.

L'ho detto e scritto già e ora lo ripeto. Serve una rivoluzione, serve un cambio netto. Altrimenti saremo qui, tra un paio di mesi, di nuovo a condannare alla ghigliottina un altro allenatore credendo che i risultati scarsi siano solamente colpa sua.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 22 settembre 2017 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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