Alla fine pare che il castello di carte costruito (e non dalla società) intorno a Jakub Jankto stia per cedere. Che qualcosa non andasse era chiaro già dai mesi finali della scorsa stagione, dove Kuba sembrava giocare col freno a mano tirato. Il pensiero, legittimo e a cui il sottoscritto dava appoggio, era che il ragazzo accusasse un po' di stanchezza dopo la cavalcata che aveva portato una squadra, che con Iachini sembrava destinata a posizioni di classifica poco digintose, ad un bottino di punti quasi accettabile (45). Poi è arrivato l'Europeo Under 21 con la Repubblica Ceca è anche lì il ragazzo non è parso partircolarmente in palla, con conseguente poi eliminazione dei suoi già al girone, visto che lui di quella squadra era una delle stelle.

Poi l'estate, qualche voce di interessamento di qualche big, ma cose che all'Udinese siamo abituati a sentire, nulla di più. Al foto finish, nel penultimo giorno di mercato, la bomba: l'agente di Jankto Giuseppe Riso ha proposto il ragazzo al Milan. Dopo un fatto del genere non possono venire alla testa diverse domande: "Come si può offrire ad un altro club il proprio giocatore nelle ultimissime ore di mercato, calcolando poi che lo stesso è uno dei punti fermi della sua squadra?", "Cosa passava nella testa di ragazzo e procuratore quando hanno firmato il rinnovo fino al 2021 se le intenzioni erano altre?", "Con che spirito può affrontare la stagione imminente un calciatore che sa di avere un agente alla caccia di un club più blasonato?" e tanti altri quesiti che potrebbero tirare in ballo anche l'eticità e la morale, ma siamo un sito sportivo e dobbiamo attenerci ai fatti puramente calcistici.

Calcolando che Jankto aveva messo in mostra il suo talento per poco più di sei mesi, ovviamente l'Udinese ha troncato qualsiasi discorso con il Milan sul nascere, visto che non c'era il tempo per cercare sostituti, si era già perso "inaspettatamente" un pezzo da novanta come Thereau e, soprattutto, il ceco deve dimostrare tanto e per farlo dovrebbe stare nel club dove ha trovato le condizioni giuste per iniziare ad emergere. Almeno, ad Udine di solito funziona così, un giocatore viene ceduto ad una big dopo almeno tre anni di prestazioni di livello medio-alto. Così ha funzionato per Isla, Asamoah, Inler Handanovic, ma anche per elementi che hanno portato plusvalenze meno clamorose come Lukovic e Zapata. Capiamoci, non che non sia legittimo cercare di fare un balzo in avanti nella propria carriera, sia a livello di ambizioni che di ingaggio, ma volerlo dopo mezza stagione ad alti livelli sembra abbastanza assurdo.

Però è proprio quello che sta succedendo. Nelle prime partite di questa stagione Jankto ha anche messo in campo prestazioni da sufficienza, ma non ha mai fatto vedere spunti del grandissimo talento che ha. Un po' alla volta l'atmosfera intorno al ragazzo ha iniziato a farsi inadeguata. Prima le dichiarazioni dell'agente Giuseppe Riso, che spalanca la porta ad un trasferimento al Milan e ad altre big (l'Arsenal lo cerca da un anno), poi l'errore grossolano da parte del ragazzo di postare una foto della Juventus ventiquattro ore dopo un 2-6 interno contro la Vecchia Signora che ha mandato a casa tutti i supporters friulani con il morale decisamente a pezzi. Può essere etichettata come ragazzata, visto che ha 21 anni, ma, a parte il fatto che ci sono giovani talenti che certe sciocchezze non le commettono (e quelli ai top club ci arrivano sì e per stupire anche), è stato un altro segnale di come l'Udinese ormai non fosse in cima ai pensieri di Kuba.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso ieri, con il ragazzo che avrebbe chiesto definitivamente la cessione. Notizia ovviamente non ancora verificabile, ma credibile, visto anche che sia Delneri che Oddo stavano inizando ad usare qualsiasi scusa buona per tenere il ragazzo fuori dal campo (Delneri disse che la contusione subita con il Sassuolo non gli avrebbe permesso di giocare con l'Atalanta, Oddo lo ha tenuto fuori senza troppi giri di parole). Nella testa di Jankto ci sarebbe l'Arsenal, da qui il piano B di Gino Pozzo di provare a risolvere la situazione con un trasferimento in Premier al Watford. I piani però sembrano ben chiari: il ragazzo vuole un club più blasonato. Sicuramente fa specie che una richiesta del genere arrivi da un ragazzo che in bianconero ha giocato nemmeno 50 partite. Forse oggi, con il Perugia, Kuba giocherà pure, ma, se dobbiamo attenerci allo slogan lanciato dalla società ad inizio anno, ovvero "Daremo l'Anima", bisogna allora risolvere la situazione in fretta, perchè qui c'è qualcuno che ha dato chiari segni di non voler più dare l'anima in campo.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 30 novembre 2017 alle 12:00
Autore: Davide Marchiol
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