Dopo tanta fatica, dopo tanti anni, dopo aver finalmente trovato l'allenatore giusto che è riuscito a rivitalizzare squadra e tifosi, pensare di smembrare la squadra nel giro dei prossimi due anni quando si può gettare le basi per qualcosa di più grande, sarebbe assurdo.

Il potenziale maggiore è senza alcun dubbio in mezzo al campo, Fofana, Barak, De Paul, Jankto compongono un centrocampo che probabilmente poche squadre possono permetterselo e sul quale bisogna costruire le fortune calcistiche, non solo economiche, dell'Udinese.

Perdere questi quattro giocatori nel breve futuro vorrebbe quasi certamente dire perdere nuovamente l'occasione di stabilizzarsi a ridosso delle squadre metropolitane e giocarsi un posto in Europa, un obiettivo che anche a detta di Pozzo manca da troppo tempo.

Quel tempo che purtroppo è andato perso, buttato, sprecato nelle ultime quattro stagioni, nel quale non si è riusciti a costruire niente di buono e che è meglio dimenticare il più in fretta possibile.

L'Udinese ci ha abituati ai cambi di ciclo, ma quelli esagerati, quelli dei tre big a stagione, ci hanno portato dove eravamo fino a poco tempo fa, adesso invece, se si vuole realmente fare le cose bene, in grande sarebbe il sogno, se si vuole che il Friuli ritorni il fortino di un tempo, bisogna rinforzare e consolidare la squadra.

La difesa va sicuramente puntellata con qualche nuovo innesto mentre l'attacco necessita di un rinforzo pesante in termini di gol che faccia da spalla a Lasagna. Anche il ruolo del portiere molto probabilmente andrà ripreso in considerazione, tra Bizzarri, Scuffet, Meret e Karnezis bisognerà trovare la coppia giusta che possa dare garanzia non solo per l'oggi ma anche per il domani.

Fosse solo Jankto ad andarsene a giugno le soluzioni e i sostituti si troverebbero tranquillamente, ma è chiaro che questa squadra non può ogni anno ripartire da zero.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 12 gennaio 2018 alle 14:30
Autore: Paolo Minotti
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