L'avversario peggiore in un momento difficile. Ancora una volta la sfida contro la Juventus si preannuncia assai ostica. I campioni d’Italia hanno vinto convincendo la sfida contro il Napoli in Coppa Italia, prenotando la finale dell’Olimpico. Non è eccessivo probabilmente parlare di un piede all’ultimo atto della competizione o di campionato ipotecato nonostante le tante giornate ancora da disputare. I piemontesi hanno ribadito di essere la squadra da battere mantenendo un ritmo notevole ed uscendo fuori nei momenti più importanti. La differenza tra la Juventus e le altre pretendenti al titolo si vede da questi dettagli: non appena va in difficoltà, i campioni d’Italia reagiscono intensificando il pressing, aggredendo l’avversario e togliendogli il pallino del gioco con tecnica e personalità. Qualità che alle altre contendenti, su tutte Napoli e Roma, mancano ancora.

Dunque gli uomini di Allegri sono imbattibili? Assolutamente no. E non serve chiamarsi Inter o Milan. Il Genoa, in un pomeriggio particolarmente ispirato, è riuscito a riportare sulla terra i marziani. Lo ha fatto usando armi semplici, le stesse di cui dispone la Juventus: pressing, intensità, lotta su ogni pallone senza concedere un centimetro. E, ovviamente, tanto cinismo nel capitalizzare le occasioni che i campioni d’Italia concedono. A Marassi, il Grifone applicò questi ingredienti e mise KO i bianconeri, decisamente spaesati e poco lucidi. Certo, serve sempre la complicità di chi è più forte sulla carta. Roba che accade pochissime volte con questa Juventus. Eppure può succedere che anche la squadra favorita incespichi sulle proprie certezze e crolli improvvisamente. Senza tenere conto che, con il campionato sotto controllo ed una seria ipoteca alla finale di Coppa Italia, si guardi decisamente alla Champions League. Del resto, i piemontesi lottano su tre fronti e qualcosa possono concedere.

L’Udinese può fare l’impresa. Ha le armi per mettere sotto pressione la banda Allegri. Lo deve fare sopperendo al gap tecnico con corsa ed intensità. E magari non farebbe male imparare dal passato. Non è la prima volta che la Juventus inciampa contro i friulani. E le batoste sono state spesso pesantissime. Basta ricordarsi dello 0-3 inflitto a domicilio ai piemontesi nel 1997. Luigi Turci la definì la partita della svolta nella recente storia del club. Per Oliver Bierhoff è il ricordo più piacevole. Ecco, i giocatori dovrebbero rivedersi quella gara e provare ad emulare i loro predecessori, traendo spunto dalla cattiveria agonistica e dalla determinazione offerta a tutto campo dalla formazione di Zaccheroni. Se poi improvvisamente qualcuno trovasse anche il fiuto del gol del tedesco non sarebbe affatto male…
 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 02 marzo 2017 alle 08:00
Autore: Federico Mariani
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