I portieri sudamericani, si sa, hanno spesso un approccio difficile con il calcio italiano. Possiamo citare l'esempio più lampante come quello di Mauro Goicoechea, estremo difensore uruguaiano fortemente voluto da Zeman nella sua Roma e rispedito quasi subito al mittente dopo una serie di disastri, per passare per Carrizo e Andujar, portieri che hanno sì fatto cose buone, ma dopo un periodo di adattamento non indifferente, finendo con Romero, Alisson, Muslera e Dida, giocatori che, chi più chi meno, si sono tolti belle soddisfazioni, ma che hanno avuto bisogno di un anno di ambientamento. L'unica eccezione è stata forse quella del brasiliano Julio Cesar, il portiere dell'Inter del Triplete.

All'Udinese però le scommesse in fatto di giovani piacciono ed ecco che, dopo aver ceduto Meret (difficile rifiutare i 25 milioni offerti dal Napoli senza creare un incidente diplomatico col ragazzo) e aver trovato definitivamente una squadra all'ostracizzato Karnezis, Pozzo e Pradè sono andati a pescare in Sudamerica, il bacino preferito casualmente dall'ex DS Gerolin, il nuovo portiere bianconero, attendendo cosa fare con Scuffet e la crescita di Gasparini. A difendere i pali friulani, a meno di clamorosi colpi di scena del mercato, sarà Juan Augustin Musso, nato a San Nicolas de los Arrayos il 6 maggio 1994.

Ha 24 anni, ma è arrivato tra le fila del Racing Avellaneda a soli 11 anni, continuando a crescere nelle giovanili, fino a che non è stato aggregato la stagione passata alla prima squadra, trovando il posto da titolare in questa stagione, con un totale di 24 presenze in campionato, 6 in Copa Libertadores e 3 in Copa Sudamericana. Non troppe presenze dunque per lui, ma abbastanza per far attirare l'attenzione degli osservatori europei, con tanto di benedezione di Nestor Sensini, che ha detto di lui: "É un buon portiere, mi piace, un gran bell'acquisto, è stato una delle rivelazioni dell'ultimo torneo di clausura". L'Udinese quindi è andata convinta, prelevandolo con un'offerta da 4 milioni che ha sbaragliato la concorrenza. Un'ottima reattività, unita a una fisicità importante, con una tecnica però da affinare, è questo il quadro che si può tracciare in breve di lui, con il preparatore dei portieri Brunner pronto a farlo crescere subito, provando a far sì che il periodo di adattamento duri il meno possibile: "Deve solo adattarsi alla realtà italiana,con un campionato che sappiamo essere molto difficile. Ci sono però tutte le qualità per diventare protagonista in positivo".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 12 luglio 2018 alle 08:30
Autore: Davide Marchiol
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