Mister Iachini, dopo quasi un mese dall'inizio dell'avventura sulla panchina dell'Udinese, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport le sue prime sensazioni in bianconero, partendo dal motivo per il quale Gino Pozzo ha puntato su di lui: "Aveva notato il mio lavoro tecnico-tattico di questi anni. Sapeva che avevo valorizzato tanti giocatori. Quando mi hanno parlato, prima lui e poi il padre, sembrava che mi conoscessero da una vita. C’è stata subito empatia positiva. Mi hanno chiesto di dare la mentalità giusta, di far crescere il loro patrimonio". In campo, Iachini ha puntato ancora sul 3-5-2: "E’ un sistema che qui ha dato grandi risultati. E i giocatori sono adatti. Io l’ho usato a Brescia e Palermo, alla Samp facevo il 4-3-1-2, al Chievo 4-3-3. Qui si può provare pure un 3-4-2-1. Se ho chiesto giocatori del Palermo? No, per correttezza verso il Palermo. L’Udinese ha la sua politica. Ma prende tanti talenti". Poi, Iachini si sofferma sui tatuaggi, sempre più diffusi tra i calciatori, parlando anche di quello che è il suo compito ed esaltando alcuni valori: "Non li ho mai visti di buon occhio, ma devo adattarmi alla moda, i miei figli li hanno. Il mio compito è dare certezze a chi ha molte incertezze.

Ho imparato dei valori: educazione, rispetto, onestà e lavoro. Penso di essermi guadagnato la stima col lavoro, i risultati e l’onestà. Sono arrivato in B con la squadra 13a, abbiamo fatto una cavalcata trionfale fino in A e facendo un bel campionato. Ho valorizzato tanti calciatori. La promozione è il ricordo più bello. Ho lasciato tanti amici: una città che vive di passione". Tornando sull'Udinese, il tecnico bianconero si sofferma su quelli che potrebbero essere i possibili titolari e sul tipo di gioco che chiede ai suoi ragazzi: "La difesa base, Heurtaux-Danilo-Felipe, parte con un leggero vantaggio, poi ci sono altri giocatori importanti. Mischierò nelle amichevoli vecchi e nuovi. Sicuramente Jankto mi ha fatto una buona impressione, può fare l’esterno e l’interno. L’idea è tenere una linea difensiva più alta, sfruttare fasce e mezzali. Con me Rigoni ha fatto nove gol, Barreto e Chochev hanno segnato. Bisogna prendere in mano il gioco e arrivare più possibile vicini alla porta". Infine, chiusura sul calendario e sulla partenza complicata, già dall'avvio con la Roma: "Sì, dobbiamo conoscerci prima possibile, iniziare con intensità. Ma Spalletti queste cose le sa. Speriamo anche in un po’ di fortuna".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 29 luglio 2016 alle 10:30
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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