Alla ripresa della preparazione in vista dell'incontro di campionato in programma a Torino domenica prossima tiene banco la discussione sul futuro della guida tecnica bianconera: "Sono sempre stato chiaro su questo argomento - precisa mister Guidolin in conferenza stampa -. Ho detto che tra me e la società c'è un rapporto bello, sincero e leale. Mi confronto quotidianamente con il presidente su progetti futuri e, a fine campionato, decideremo quale strada imboccare. Stiamo valutando diverse possibilità con la giusta serenità".

E' mai venuto meno il feeling con la dirigenza?
"Tra me e i Pozzo non è cambiato niente. Anzi, è come se avessimo conquistato 70 punti".

E' possibile che rimanga sulla panchina bianconera?
"Certo, non è un ipotesi che scartiamo".

Lo staff rimarrà immutato?
"Anche questo argomento sarà oggetto di valutazione nel caso cambiassi incarico".

Ha già deciso il suo futuro?
"Ho sempre detto di aver rinunciato ad altre proposte. Avrei potuto lottare per traguardi più importanti e guadagnare molti più soldi, ma ho fatto determinate scelte che forse nessun altro avrebbe fatto perché io qui mi trovo bene e vorrei che questa storia continuasse. So di essere apprezzato, so che la stragrande maggioranza della gente mi stima moltissimo e che posso dare ancora molto alla causa. Qui il lavoro non manca. Dopo 551 presenze in Serie A come allenatore la panchina può diventare pesante, ma ne parlo con la serenità che mi contraddistingue".

Ciò che sa fare meglio è allenare. Come si vede in altro ruolo?
"Io sono una persona curiosa, ma anche intelligente e non ho paura del nuovo. Quindi non vedo perché non potrei essere gratificato in un ambiente che mi piace".

Potrebbe occuparsi della gestione tecnica dei tre club nell'orbita della famiglia Pozzo rifacendosi al progetto di Prandelli per le nazionali?
"Non lo so. Non saprei dare una risposta perchè Prandelli desidera effettuare una supervisione su tutte le squadre nazionali, ma qui la situazione di partenza è diversa".

Se fosse allenatore, accetterebbe un direttore tecnico?
"Perché no?"

Il mancato raggiungimento della finale di Tim Cup ha inciso sul cammino in campionato?
"Non credo. Purtroppo, dopo aver condotto la barca in porto sono venuti meno gli obiettivi. Possiamo ancora agganciare qualche squadra, ma non raggiungere quelle in lotta per l'Europa. Quest'anno bisogna trovare altri stimoli: da qui il cambiamento di sistema di gioco e i test sugli elementi meno utilizzati. Ci siamo salvati a sette giornate dalla fine e in questo momento fatichiamo a trovare quegli stimoli che ci hanno accompagnato negli ultimi tre anni. Ovviamente dobbiamo impegnarci per terminare il campionato al meglio delle nostre possibilità".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 22 aprile 2014 alle 17:15 / Fonte: udinese.it
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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