La Passione per la nostra Udinese. Quel sentimento che non conosce barriere né distanze proibitive: “ovunque tu sarai io ti seguirò”. Ed è stato proprio così anche nell'ultima domenica, quando sono stati in molti ad attraversare tutto lo stivale per essere presenti al Vigorito.

In molti direbbero "Ma chi ve lo fa fare di andare a Benevento?", soprattutto dopo 11 sconfitte consecutive. Li spinge la passione, la fede per la maglia, l'amore per questi colori bianconeri. Un amore che va oltre ogni cosa, che ti fa alzare all'alba, prendere la macchina, il pullman o l'aereo e seguire la tua squadra in trasferta, sempre e comunque. 

Diversi tifosi, che di trasferte ne saltano ben poche, forse nessuna, li conosco personalmente. Gli amici Andrea, Rizzardo, Mattia, persone che rinunciano a tante cose, al lavoro e spesso anche alla famiglia, per essere sempre a fianco dell'Udinese. Degli eroi, e non lo scrivo per fare il lecchino come qualcuno può pensare, ma perché so i sacrifici che fanno. E credetemi non sono pochi, così per loro e per molti altri. 

Sempre presenti, sempre vicini, sia in casa al Friuli che in trasferta, pronti a tutto per questa fede. Ecco perché tifosi del genere non meritano certi titoli di giornale che sono usciti in questi giorni, non meritano certe offese sentite in tv. Perché nel momento in cui la critica corretta andrebbe fatta a società e giocatori, ambedue colpevoli di non avere a cuore l'Udinese, invece si prendono di mira i tifosi.

Credo piuttosto che a questa tifoseria, che anche nei momenti peggiori ha cantato e sostenuto fino alla fine, anche in situazioni spesso umilianti, vada detto Grazie. Grazie di esserci sempre, grazie di dedicare tempo e denaro per questi colori, grazie di sostenere la squadra, grazie di avere rispetto.

Non ci sto a vedere i tifosi bianconeri, fin da sempre pazienti e comprensivi, etichettati come violenti e facinorosi. 

I cori al Vigorito? La parola pazienza ha origine dal latino “patire” (cfr. il greco pathein e pathos, dolore corporale e spirituale), e i tifosi bianconeri credo abbiano patito in questi ultimi 5 anni abbastanza. Patito a vedere una società lontana e senza un progetto, patito a vedere la propria casa, il Friuli, trasformata in "denominazione commerciale Dacia Arena", patito a vedere giocatori ciondolare per il campo senza mai davvero lottare per loro, patito a subire continue umiliazioni. 

E allora va anche compresa, in una situazione del genere, la rabbia di chi si sente tradito. Una rabbia che avrà anche portato a toni esagerati ma che vanno assolutamente capiti.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 maggio 2018 alle 10:05
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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