Mezzo giocatore. Così si definivano quei calciatori che non riuscivano per un motivo o per l'altro a fare il salto di qualità definitivo, ad essere determinanti, ad incidere nel risultato e nel gioco, ad avere un rendimento costante. Nonostante questo piace comunque ricordarlo soprattutto nell'anno del suo arrivo, quando in panchina siedeva Beppe “barete” Iachini che lo faceva giocare da trequartista sul tutto il fronte d'attacco, alle spalle delle due punte, potendo mettere in mostra quelle che erano le sue qualità, la grinta, la corsa, il saper pressare ed aggredire, il rubare palla in fase offensiva e soprattutto saper metterci cuore ed impegno. Con l'arrivo di Delneri verrà spostato sulla fascia dove non ha mai brillato e convinto particolarmente, seppur qualche assist e qualche gol è riuscito a trovarli.

Poi i continui alti e bassi senza mai entusiasmare completamente.

Sia chiaro, non è stato, non è e molto probabilmente non sarà mai un giocatore che farà la differenza come altri dieci che precedentemente hanno vestito la nostra maglia, ma pensare che le annate disastrose passate dalla squadra lo abbiano condizionato nel rendimento, lui come altri, non è sbagliato, e che la voglia di cambiare aria proprio per questo motivo sia maturata dentro di lui, è giustificabile.

Troppe annate deludenti, troppi cambi di allenatori, troppe cose sbagliate, troppi errori da parte della società possono stufare anche il giocatore più irreprensibile, serio e professionista. Ad un certo punto uno dice basta e chiede di cambiare aria. Rodrigo de Paul in questo senso potrebbe avere ragione, meglio andarsene, ma se pensa che il suo ciclo di crescita sia finito e che meriti un'occasione migliore si sbaglia, a Udine non ha dimostrato ancora niente e pensare di poterlo fare in piazze ancora più esigenti è un bel rischio.

L'interesse della Fiorentina è reale e il giocatore sembra spingere verso quella direzione, Pradè invece vorrebbe provare a convincerlo a rimanere puntando sulle motivazioni di aprire un nuovo ciclo con l'arrivo di Velaszquez. Sta di fatto che trattenere un giocatore contro voglia o che manifesta la volontà in più riprese di andarsene non è mai un bene.

Di Rodrigo De Paul, come di Jankto e di qualcun altro che aspettiamo con ansia venga ceduto, non sentiremo la mancanza, ancor di più se verranno sostituiti adeguatamente.

 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 19 luglio 2018 alle 16:00
Autore: Paolo Minotti
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