Finalmente la conferma è arrivata. Luigi Delneri sarà l’allenatore dell’Udinese anche per la prossima stagione. Un rinnovo importante per porre basi sicure in vista del campionato 2017/18. Un riconoscimento allo straordinario lavoro realizzato in questa annata, iniziata con qualche difficoltà e divenuta la migliore dal 2014, dal canto del cigno dell’era Guidolin.

Delneri ha avuto il compito difficile di risollevare una squadra in grave crisi di identità. Molti giocatori sembravano l’ombra di loro stessi, incapaci di esprimersi con continuità anche nell’arco della stessa partita. Poi è arrivato lui, Gigi, friulano doc e tifoso bianconero. Quest’ultimo è un aspetto non secondario. Sono in pochi ad essere stati profeti in patria. È complicato riuscire ad unire la passione per una squadra con la propria professione, sopravvivendo sportivamente alla duplice pressione proveniente dagli altri e da sé stessi, desiderosi di non fallire. Delneri è stato bravissimo nel non farsi schiacciare dal peso delle ambizioni personali e da un ambiente che lo conosce bene. Ha retto l’urto ed ha imposto il suo calcio.

Non ha stravolto la squadra con schemi elaborati o formazioni inedite. Semplicemente, ha cercato di recuperare mentalmente diversi giocatori cardini nello spogliatoio. Ha pensato a toccare le corde giuste. Poi ha apportato le dovute modifiche tattiche ed ha permesso all’Udinese di riprendere il volo. I risultati sono stati straordinari.

Ripartire da lui vuol dire costruire una squadra in grado quantomeno di ripetere le belle gesta dell’ultimo anno e di migliorare ulteriormente. Questo potrebbe essere in fondo il vero obiettivo stagionale del 2018. Perché è facile salire, ma altrettanto semplice scendere, calare, addirittura crollare. L’Udinese ha trovato certezze che temeva fossero evaporate con l’addio di Guidolin. Sarebbe un peccato sprecare tutto. Con il condottiero Delneri, invece, si può avviare un progetto serio e duraturo. Magari con uno sguardo all’Europa…

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 31 maggio 2017 alle 13:00
Autore: Federico Mariani
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