Suona l’allarme. Il campanello è udibile distintamente dalle parti di Udine. La gara contro l’Empoli deve essere recepita in questo modo. I numeri parlano chiaro: tre sconfitte consecutive, 1 gol segnato e 4 incassati. Ma soprattutto, se i primi due incontri di questo 2017 erano decisamente complicati, stavolta il KO arriva per mano di una formazione modesta. Inter e Roma sono squadre attrezzate per competere su alti livelli, per conquistare un posto in Champions League e, forse, sognare lo scudetto. L’Empoli è un team decisamente abbordabile, senza nomi particolarmente altisonanti. Era reduce da ottimi risultati, ma per l’Udinese doveva essere un trampolino importante per fare un ulteriore salto di qualità, magari piazzandosi in quella fascia appena inferiore alle solite note.

Ed invece chi fa un balzo in avanti sono i toscani di Martusciello. I padroni di casa vincono una gara contratta, brutta e sporca, con tanti errori in fase di costruzione e finalizzazione da parte di entrambe le formazioni. La vince l’Empoli perché ci crede maggiormente, perché decide di andarsi a prendere di forza questi tre punti. La spunta nel finale, aumentando la pressione e capitalizzando al meglio l’unico vero tiro in porta.

Una sconfitta meritata? Probabilmente, nel complesso, sarebbe stato più corretto un pareggio, ma, se i toscani mostrano di crederci, nonostante i limiti tecnici, i friulani danno sempre l’impressione di non affondare mai il colpo. Eccesso di fiducia o scarsa verve? Certamente entrambi i fattori. L’Udinese ammirata ieri è stata decisamente più brutta rispetto alle gare perse contro Inter e Roma. In quei casi, espresse complessivamente un buon calcio. Stavolta, gli errori sono stati troppi e pesanti.

Ora si riparte, tenendo nel mirino la prossima sfida contro il Milan. L’obiettivo è riprendere il cammino interrotto con la conclusione del 2016. C’è il forte rischio di ripetere una stagione come quella 2014/15, con una squadra partita con buone ambizioni ed improvvisamente implosa su sé stessa una volta che l’obiettivo della salvezza era stato raggiunto. Si può fare di più. Se lo meritano i tifosi, sempre presenti nel bene e nel male. È un impegno per tutti, anche perché si cresce alzando continuamente l’asticella. Una lezione da ricordare sempre.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 23 gennaio 2017 alle 08:30
Autore: Federico Mariani
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