La sua lettera d'addio aveva fatto discutere, per alcuni i toni polemici per il mancato prolungamento del contratto avevano messo un po in secondo piano il saluto ed il ringraziamento a Udine e ai tifosi bianconeri, invece come non capire la delusione per non essere riuscito a realizzare il desiderio di concludere la propria carriera con la maglia dell'Udinese?

Quella maglia che ha indossato appena quindicenne da quando proprio Gerolin lo portò a Udine e che ha sempre onorato e rispettato, nelle gioie e nei dolori, nelle notti magiche europee e nelle dure contestazioni degli ultimi tempi, unite comunque da uno stesso comune denominatore, l'amore per  l'Udinese.

Un destino, quello di Felipe, che aveva già segnato altri due giocatori dell'Udinese, Domizzi e soprattutto Pinzi, confermando che forse qualcosa di sbagliato c'è stato nella gestione di chi ha dato tanto ai nostri colori. 

Ma ormai è acqua passata, Pinzi e Domizzi nonostante la scelta forzata di andare a vincere nuove sfide altrove, sono rimasti nel cuore dei tifosi bianconeri come se non se ne fossero mai andati, e  così accadrà anche con Felipe, friulano acquisito, figlio adottivo di questa terra che gli ha fatto trovare l'amore e dato i natali alla figlia.

Era ritornato all'Udinese il 31 agosto 2015, nell'ultimo giorno di mercato, da svincolato, in punta di piedi, inaspettatamente, anzi, proprio per caso, risultando poi uno dei migliori di queste ultime due annate, nonostante l'età, nonostante i dubbi da parte di più di qualcuno. Era proprio così impossibile accontentarlo?

Domenica arriva la Spal e lui indosserà la maglia a righe verticali bianche e azzurre, ma Felipe è e sarà sempre uno di noi.

Ciao Feli

 

 

 

 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 17 gennaio 2018 alle 12:38
Autore: Paolo Minotti
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