Una lettera a cuore aperto, quella di Mauro Lovisa dopo la revoca della proposta di concordato in continuità fissata dal Tribunale di Pordenone. "In questi difficili mesi, venuta meno la possibilità di mantenere la presenza del Pordenone calcio in serie D o almeno nel campionato di Eccellenza, dopo che malamente si era persa sul campo la possibilità di tornare in serie B, si sono alternati nel mio animo momenti di amarezza e da ultimo di sconforto", ha iniziato il presidente che poi ha specificato: "Per anni ho dedicato al Pordenone calcio non solo la mia passione ed il mio tempo, ma gran parte delle disponibilità finanziarie delle quali disponevo mettendo a repentaglio anche il mio patrimonio".

Infine Lovisa ha continuato: "Per tante stagioni il Pordenone è riuscito ad essere presente con onore sulla scena sportiva nazionale, come mai era accaduto in passato, tenendo alto, non solo tra gli sportivi, il nome della città e del nostro territorio. Voglio ricordare che questo percorso è stato particolarmente difficile perché Pordenone non dispone di un campo sportivo adeguato alla serie B ed alla serie C e perché, ad eccezione del presidente onorario Zuzzi e di un numero ristretto di sponsor ai quali va tutta la mia riconoscenza, nessun altro ha mai manifestato interesse ad impegnare risorse di una certa entità per sostenere il Pordenone. Molti sono stati i cittadini che, aderendo al crow-funding, hanno voluto aprire un contributo e far parte della base sociale. Anche al Ioro appoggio, per quanto limitato nel complessivo ammontare, vanno il mio rispetto e la mia riconoscenza. Ho certamente commesso degli errori, sospinto sempre dal desiderio di raggiungere e mantenere traguardi ambiziosi per il Pordenone. Se l'iniziativa, peraltro legittima, della Procura della Repubblica non si fosse incrociata con le scadenze per l'iscrizione ai campionati e se i calciatori tesserati avessero manifestato per tempo l'adesione alla proposta che avevo formulato per la definizione della Ioro posizione, forse l'epilogo sarebbe stato diverso. Mettendo davanti ad altri interessi quelli del soddisfacimento dei creditori e del mantenimento del titolo sportivo, ho iscritto la società ai campionati giovanili ed ho insistito con gli avvocati Roberto Casucci, Bruno ed Antonio Malattia per valutare la praticabilità di una procedura di concordato preventivo in continuità. A fronte di questi miei impegni, della mia volontà di trovare una composizione il più possibile soddisfacente per tutti, si è scatenata una campagna di ostracismo e di disprezzo nei miei confronti spesso con inviti, affissi in varie parti della città, a sbarazzarsi di Lovisa".

Infine, sulle motivazioni il presidente ha concluso: "Non posso più sopportare dileggio ed offese. Mi sono deciso, pertanto, a chiedere ai legali, scusandomi con loro, di rinunciare alla domanda di concordato".

Sezione: Pordenone / Data: Lun 30 ottobre 2023 alle 20:49
Autore: Alessandro Vescini
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