Se c'è una certezza nel calcio, è che l'Udinese non smette mai di stupire. Di scoprire e scovare talenti, ma pure d'avere la pazienza e la volontà di crescerli e cullarli. Prendete Piotr Zielinski. E' arrivato nel Friuli per neanche centomila euro, e per tre lunghi anni ha giocato nelle giovanili dei bianconeri. Lì è cresciuto, maturato, da 10 doc. Trequartista tutto fantasia, il fisico però non lo ha seguito per lunga parte della sua carriera in quanto a muscolatura e struttura. Esile furetto, era questa la pecca che lo portava al non riuscire mai a salire, con pienezza, lo scalino dei professionisti. Per questo l'Udinese ha deciso così di prestarlo all'Empoli che con Maurizio Sarri l'ha cresciuto e forgiato e che ora, con Marco Giampaolo, l'ha reinventato. "Sono trequartista". "No, giochi da interno". Un confronto d'estate, con Giampaolo che sventolava sotto al naso polacco di Piotr da Zabkowice Slaskie i dati ed i test fatti in estate, questo metteva in luce. Zielinski era cresciuto, fisicamente, nella testa.

Era pronto per il salto, per essere giocatore importante e da subito determinante. Ma da interno, in una posizione che finora aveva ricoperto a tratti e mai come primissima scelta. Interno per gamba, per intelligenza, per inserimenti, per interdizioni. Perché lì, da mezzala, poteva diventare uno dei migliori in assoluto. E così è stato. Merito di Zielinski, nell'accettare i consigli. Merito di Giampaolo e dell'Empoli, nel valorizzarlo al meglio. Merito dell'Udinese, a credere in lui ed a non lasciarlo mai andare. Gode, così, la società di Pozzo. Che lo ha in piena ed intera proprietà e che, avendolo già prezzato ora a 15 milioni, cifra che pure potrebbe anche salire, riempirà ancora le casse dei friulani in estate. Come sempre, una certezza del calcio.

Sezione: Notizie / Data: Ven 05 febbraio 2016 alle 12:00
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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