L’Udinese in questa stagione ha pagato davvero troppo gli errori arbitrali, se “rastrelliamo” tutte le occasioni più svariate nelle quali ha subito dei torti “fuori programma” vediamo che sono tanti i punti persi per strada. Omettendo di citare tutto l’elenco delle malefatte registrate in corso di stagione ci limitiamo a dire che quanto successo domenica contro la Sampdoria ad Udine è soltanto la punta dell’iceberg di queste “differenti vedute arbitrali” per usare un eufemismo. E’ solo la classica goccia che fa traboccare il vaso, e ci induce a parlare una buona volta su tutte di quelle che dovrebbero (e che dovranno essere) le contromisure ad un sentire che parla di troppe gaffe delle giacchette nere. 

Si dovrebbe pensare, molto semplicemente, ad introdurre una sorta di codice etico che induca la classe arbitrale ad essere più oculata, ovviamente verso tutti, riducendo al minimo quelli che sono gli ingredienti peggiori che concorrono a peggiorare le performance dei fischietti. I decisori per eccellenza, quelli che dovrebbero essere i garanti ed applicatori certosini delle regole del gioco, quelle del calcio nazionalpopolare, dovrebbero essere sgravati dalle tensioni legate alla repentinità delle decisioni da prendere nell’arbitraggio. Tutti devono essere più tranquilli, meno sovraccaricati dal punto di vista umano dal fatto di dover dettare legge solo in ragione del loro raziocinio di uomini.

E quindi, allorquando abbiamo oltrepassato da qualche tempo il confine storico dei duemila, essendo nel pieno dell’era tecnologica, sia benedetto l’avvento delle tecnologie utili a rendere il calcio una scienza più perfetta portata ad essere amica degli ausili tecnologici, da integrare senza alcuna diffidenza specifica. Quindi sia benedetta la decisione della Lega Calcio di dire si alla tecnologia che affiancherà l’uomo dalla ventura stagione, per il semplice fatto che non può essere soltanto l’uomo a essere prigioniero delle sue debolezze, perché errare è umano, ma se il processo decisorio può essere demandato anche solo parzialmente ad una macchina atta a garantire la scientificità delle decisioni, ben venga davvero la macchina che poi consegna all’uomo sentenze dotate del crisma della certezza. Anche se questo consta di un ritardo fisiologico nelle decisioni dato dai tempi della tecnologia. Anche se dobbiamo attendere qualche secondo, per avere l’insindacabile certezza su come è millimetricamente avvenuto un fatto, non è davvero propriamente questo un problema degno di nota. L’importante è che finalmente si possa essere certi di come sono andate e vanno le cose al di là di ogni ragionevole dubbio.

Arriverà la tecnologia cari amici arbitri. Care giacchette nere “made in Italy” allora dimostrateci almeno una volta il vostro valore, perché poi non sarete più soli ma vi sarà un altra realtà super partes: il grande fratello del calcio dall’inizio della prossima stagione metterà finalmente una verità scientifica sotto gli occhi di tutti

Sezione: Notizie / Data: Mer 24 maggio 2017 alle 17:00
Autore: Valentino Deotti
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