Il nuovo Pordenone cresce nel ritiro di Arta Terme, anche se “nuovo” potrebbe non essere l’aggettivo più adatto per descrivere la via imboccata dalla società neroverde, poiché il rilancio dei ramarri è fondato su figure che hanno già scritto la storia della società. L’ingaggio di Daniel Semenzato ci riporta indietro di due stagioni, quando il Pordenone sfiorò la B con Tedino e Daniel era il terzino titolare. Dopo un anno a Catania dove l’obbiettivo cadetteria è saltato solamente ai playoff, il laterale ci riprova in Friuli, occupando la fascia di competenza, mentre dall’altro lato del campo ci sarà ancora Michele De Agostini, pilastro dello spogliatoio nelle ultime tre stagioni. Anche Berrettoni vestirà ancora il neroverde confermando una politica basata sul consolidamento del gruppo storico capitanato da Stefani, che avrà il compito di guidare la nuova squadra all’interno di una stagione che dovrà rappresentare il riscatto dopo un’annata con più ombre che luci. Dovrebbe far parte della “missione” anche l’attaccante Federico Gerardi che ha prolungato fino al 2020. Dopo un avvio scintillante, il Pordenone di Colucci si spense proprio in seguito all’infortunio del suo attaccante; la crisi continuò fino a febbraio quando in panchina Rossitto riuscì a fermare l’emorragia di punti; ai playoff l’avventura dei ramarri durò quanto un battito di ciglia.

Attilio Tesser, volto già conosciuto dalla nostra regione è la prima grande novità della stagione, il mister è un esperto in fatto di promozioni dalla Lega Pro alla B, dove ha condotto Cremonese e Novara, con i piemontesi ha anche visitato la massima serie. Il suo arrivo è un chiaro segnale di come le ambizioni in casa dei ramarri non siano cambiate, l’obiettivo B è ancora nel mirino e Attilio è un “generale” esperto e rappresenta la voglia di vincere subito, sfruttando ancora il nucleo storico. Il mercato è ancora nel vivo e arriveranno altri innesti dopo il difensore Barison; un nome caldissimo è quello di Cattaneo che come nel caso di Semenzato sarebbe un clamoroso ritorno. Potrebbe essere importante anche il ruolo dei giovani della “cantera” pordenonese, con Mazzini che dopo aver sostituito il numero uno Perilli in diverse occasioni durante l’ultimo anno, potrebbe guadagnarsi la titolarità. L’estremo difensore arriva dalla pregevole scuola atalantina, ma anche i ragazzi “nostrani” sono di valore, la formazione U17 è campione d’Italia mentre l’U16 si è fermata solamente alla finale di categoria. Un nucleo storico, la linea verde e un mister vincente; ci sono tutti gli ingredienti per far si che il prossimo campionato sia importante e per evitare che i ramarri siano ricordati solo come “quelli” che hanno portato l’Inter ai rigori in Coppa Italia.

Sezione: Notizie / Data: Ven 20 luglio 2018 alle 18:41
Autore: Patrick Lavaroni
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