L'Udinese è ancora in vacanza, in spiaggia, al mare. E si ritrova davanti questo cartello. "Attenzione, pericolo vortice!" Continuando di questo passo, si rischia di portare la nave friulana in acque poco sicure. Questo vortice, oltre a stamparselo sopra quella maglia bianconera che molti non stanno onorando, bisogna evitarlo. "Vortice" è un'azienda di mercato attiva nella progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti per il trattamento dell'aria. Quell'aria brutta che si respirava ieri al Friuli per un'altra sconfitta e un'altra sciagurata prestazione. 
Quell'aria che forse può portare all'esonero del tecnico. Personalmente vedo gli allenatori come uomini soli, spesso vittime dei risultati e del modo di pensare il calcio che abbiamo in Italia. Però nelle ultime uscite le decisioni di Iachini non hanno convinto. E' apparsa autolesionistica la scelta di impiegare nuovamente Adnan dopo gli errori sulle reti di Fiorentina e Sassuolo nelle scorse gare. Sabato sul gol dello 0-1 siglato da Immobile è stato ancora l'iracheno a perdere la marcatura del centravanti avversario. E' vero che l'alternativa è Armero, è vero che Felipe spostato in fascia sarebbe una forzatura.

Ma quello del terzino sinistro era un problema a cui la società avrebbe dovuto pensare prima della chiusura del mercato estivo. 
Il centrocampo di ieri è stato letteralmente sovrastato dalla Lazio. Perchè schierare Badu che non si è allenato con regolarità durante la settimana e lasciare ancora in panchina Fofana? Perchè impiegare Kone mezzala nel centrocampo a tre? Il greco non può garantire una sufficiente fase di copertura con questo sistema di gioco. Ai fianchi di Kums dovrebbero esserci due mediani puri e a posto fisicamente. 
La cattiveria di Perica è l'unico aspetto positivo della serata. Il croato ha mostrato maturità anche quando al termine dell'incontro ha alzato le mani in segno di scusa ai tifosi per la brutta prova dei suoi compagni. 
Già, i tifosi. Il disappunto è stato espresso in maniera netta ieri. La curva si è lasciata andare con osservazioni pesanti, tra cui per la prima volta il coro: "Basta stranieri". Quello della mancanza di italiani è un tema caldo che dopo le sconfitte torna giustamente di moda. E questo concetto si lega alla mancanza di un leader. Al di là di chi porta la fascia, è da registrare il fatto che a questa Udinese manca un uomo di carattere, personalità che faccia la voce grossa all'interno delle quattro sacre mura dello spogliatoio. Quando la squadra si ritroverà allo stadio per allenarsi, chi parlerà? Chi farà la meritata ramanzina dopo questa orribile messa in scena? Chi richiamerà tutti all'ordine, alla responsabilità, al dovere e all'impegno? Nessuno tra i calciatori dell'Udinese di oggi sembra in grado di recitare questo ruolo. 
Stiamo pagando l'addio dei senatori. Di Natale, Pinzi, Domizzi, Pasquale oggi non risolverebbero i problemi pratici di campo, ma servirebbero come il pane per "fare gruppo" in un momento di difficoltà come questo.
A proposito, dove sono tutti quelli che attribuivano all'ex capitano la colpa della mediocrità delle ultime stagioni dell'Udinese? Finchè Totò recitava da protagonista, non c'era nessun vortice a farci paura.

Sezione: Notizie / Data: Lun 03 ottobre 2016 alle 08:30
Autore: Mattia Meroi
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