Udinese-Lazio è una partita speciale per Giampiero Pinzi. Il centrocampista romano classe 1981 ha esordito con i biancocelesti nel 1999/00, vincendo campionato, coppa Italia e Supercoppa italiana al primo colpo. Poi il passaggio in Friuli, con una breve parentesi al Chievo, prima di tornare in bianconero fino al 2015. Il doppio ex di questo turno di campionato ha detto la sua alla trasmissione “Bianconero”, in onda su Telefriuli. Ecco le sue parole sull’Udinese: “Quest'anno ho visto che ci sono tanti giovani. Ho visto parecchie partite ma mi sembra che ancora non c'è l'ossatura giusta, il gruppo portante che può prendere in mano la squadra. Ci sono Danilo, Thereau, Felipe, ma mi sembra che la squadra ancora non si muova da gruppo, da blocco unico che è quello che tante volte fa la differenza. L'anno scorso ho avuto il piacere di giocare nel Chievo con un gruppo importante e molto affiatato e anche se non avevamo grandissima qualità, siamo riusciti a fare un campionato da protagonisti. Quindi l'Udinese, vedendola dalla televisione, mi dà quell'impressione. Da sempre la filosofia dell'Udinese è di pescare nelle parti più lontane del pianeta. In questi anni io, Domizzi e Di Natale formavamo un blocco unico e riuscivamo a dare il giusto input alla squadra, superando i momenti di difficoltà, perchè anche quelli arrivano. E' chiaro che se sei un gruppo unito e parli la stessa lingua in campo e fuori, le difficoltà diventano più morbide. Danilo ha carisma, Thereau anche e hanno personalità, ma non è facile gestire una rosa così variegata".
Poi Pinzi racconta i motivi del suo addio ad Udine: "Mi ero accorto che il mio ciclo era chiuso, mi era stato fatto capire questo. Non è stato certo mio il desiderio di andare via. L'Udinese rimane la mia squadra, la guardo sempre da tifoso. Vederla tribolare con alti e bassi mi dispiace, mi dispiace che non riesca a trovare ancora la sua dimensione. Vorrei vederla sicuramente dalla parte sinistra della classifica e fare un campionato da squadra che potrebbe stupire".
Quindi Pinzi dà la sua previsione sul campionato che attende i bianconeri: "E' chiaro che se perdi Di Natale, anche se era arrivato alla fine della sua carriera, è impensabile sostituirlo con un solo giocatore. Ci vogliono due o tre giocatori che ti possono garantire quella qualità che dava lui. L'Udinese ha giovani interessanti, han fatto discrete partite. Ma manca il gruppo. Prima ci vuole il gruppo, poi il singolo che fa la differenza".
Infine una considerazione sul tecnico Iachini: "E' una persona che ama lavorare molto sul campo, sulla tattica, pensavo potesse partire meglio, senza alti e bassi. Se l'Udinese riesce a fare quadrato, può stare benissimo nella parte sinistra della classifica. Non vedo altre squadre che hanno qualità. La A, come il calcio italiano, è un po' scaduta. Ci vuole l'entusiasmo, la scintilla".
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