Ospite speciale quest'oggi al Friuli è stato Alberto Zaccheroni. L'ex tecnico bianconero dei miracoli ha raccontato le sue grandi imprese del passato e un rapporto d'amore che non si è mai interrotto con Udine e l'Udinese: "Mi fa piacere ricordare di essere stato l'allenatore dell'Udinese. Mi sento legato a tutte le squadre che hi allenato nella mia carriera, in particolare a questa. 

Con l'Udinese ho raggiunto risultati incredibili grazie anche a giocatori straordinari. Davanti avevo un tridente delle meraviglie e tutta la squadra giocava per loro.  Ai miei tre, Bierhoff, Amoroso, Poggi, non si chiedeva di difendere. Servivano quindi quattro centrocampisti. I giocatori non volevano cambiare, ma io dissi loro di adottarlo in caso di emergenza. Lo facemmo nella seconda parte di campionato, ma i giocatori ancora non erano convinti. Il nuovo spaventa sempre. Poi ci fu quella famosa partita di Torino: in realtà lì partimmo con il 4-4-2. Ma non fu in quella occasione che iniziammo a giocare con il 3-4-3. Io credo che se avessimo tentato questa soluzione contro l'ultima in classifica non avrebbe funzionato. Contro la Juve sì

Amoroso? Il suo inzio è stato duro perché non si sentiva a suo agio in quel ruolo. Si sentiva un numero 10, un assist man e un attaccante che potesse fare gol. Qualcuno dice che se non avesse segnato quella doppietta sarebbe tornato in Brasilie ma non è la verità. Lui era una grande scomessa di Gino Pozzo, ci credavamo tanto in lui e io per fortuna sono riuscito a modellarlo e farne un grande giocatore con un controllo di palla in velocità paragonabile a Messi. Marcio è stato un campione straordinario.

A Udine mi sono trovato benissimo, qui mi sento a casa. Ho sempre sentito di avere qualcosa in comune con la gente di questa terra. Ci fu subito una grande sintonia.

Come arrivai a Udine? Fu Pozzo a scegliermi perché contro le mie squadre soffriva molto. Avevo altre squadre che mi seguivano ma poi arrivò la chimata dell'Udinese e fermai tutto il resto. C'era un po' di scetticismo all'inizio".

Sezione: Focus / Data: Sab 19 novembre 2016 alle 21:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print