Ora è veramente crisi. Duvan Zapata è l’emblema di un’Udinese sempre più in disaccordo con il gol. L’attaccante colombiano stenta a ritrovarsi, ma ci sono tante magagne da risolvere in una squadra in netto calo con l’inizio del 2017.

In primis bisogna evidenziare la parabola discendente del centravanti. Se il portiere ha l’ingrato compito di evitare il gol e di non poter commettere errori, la prima punta deve necessariamente concretizzare e finalizzare il lavoro collettivo. Nel momento in cui le prestazioni dell’attaccante principe vengono meno, anche il sistema di gioco offensivo ne risente pesantemente. Duvan è in crisi. Lo certificano i numeri, con un digiuno dal gol lungo ben 8 gare. Decisamente troppe per uno come lui. E poi il bottino di reti realizzate è veramente scarno e misero. Eccessivamente misero per un ragazzo approdato ad Udine da Napoli con grandi ambizioni e tante speranze. Manca la reazione, non c’è stato mai il cambio di passo. E più passano le partite e più Zapata sembra in una fase di stallo.

La crisi dell’attaccante condiziona indubbiamente il rendimento della squadra, ma neppure gli altri titolari sono esenti da colpe. L’Udinese delle ultime gare ha perso lo smalto e la freschezza fisica che l’ha contraddistinta nei mesi scorsi. La circolazione di palla non è così rapida ed incisiva. Manca la profondità. Spesso gli attaccanti devono lavorare palloni ai limiti dell’ingovernabile. Vuol dire che la squadra non mantiene lo stesso ritmo e non è più così concentrata. Se il centrocampo non velocizza il gioco e non si riesce a saltare l’uomo, si finisce per penalizzare il rendimento offensivo.

Questo calo nel gioco si evince anche dal fatto che spesso Zapata si trovi a lottare sui palloni lontano dalla porta, risultando più assist man che goleador. Difficile poi pretendere che il ragazzo si sblocchi. Serve una svolta. Bisogna tornare a spingere maggiormente sull’acceleratore, con grinta e cattiveria agonistica. Altrimenti tutto risulterà molto più difficile. E non solo per Duvan.

Sezione: Focus / Data: Mar 21 febbraio 2017 alle 12:00
Autore: Federico Mariani
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