Red Bull-Udinese, ci siamo. Il matrimonio tra il marchio austriaco delle bibite energetiche e la squadra friulana sembra ormai in dirittura d’arrivo. Si parla già di un ingresso della società di Dietrich Mateschitz  all’interno del club bianconero a partire dalla prossima stagione, con possibili evoluzioni nel corso del mercato di gennaio. Già si è iniziato a fantasticare di fronte al nome del colosso delle lattine blu e argento. Tuttavia, non sempre è tutto oro quel che luccica.

Ne è un esempio quanto sta accadendo tra il Red Bull Salzburg ed il Red Bull Leipzig. Il primo club è passato sotto l’egida del marchio di origini austriache nel 2005, cambiando radicalmente stemma e colori sociali. Il secondo è stato creato nel 2009 grazie alla fusione di alcune piccole formazioni vicine a Lipsia, in seguito al tentativo della multinazionale di acquisire direttamente il Lipsia stesso. Anno dopo anno si è costruito una base solida, diventando sempre più protagonista nel panorama tedesco. Attualmente, entrambe squadre potrebbero seriamente raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League.

Tuttavia, si porrebbe la problematica di due club gestiti dallo stesso presidente presenti nella medesima competizione, cosa espressamente vietata dalla UEFA. Peraltro i rapporti tra Salzburg e Leipzig sono buonissimi, dal momento che diverse operazioni si sono svolte sfruttando questo asse ed il comune genitore. Non è un caso se il grande fautore della grande scalata del Lipsia, Ralf Rangnick, sia stato anche direttore sportivo del Salisburgo. Per certi aspetti, si tratta di un sistema molto simile al triangolo Udinese-Watford-Granada, in cui giocatori, dirigenti e staff delle due formazioni passano da un team all’altro targato RB. Di fronte a questi vincoli acclarati, è compromessa l’iscrizione di entrambi i club alla prossima manifestazione continentale? Probabilmente no. Red Bull è riuscita ad aggirare questa norma, aggrappandosi ad un cavillo piuttosto sottile. Il Red Bull Salzburg è stato scorporato dalla Red Bull Sports, il gruppo che gestisce le formazioni e gli atleti affiliati al colosso austriaco. In compenso, è stato affidato ad una società minore, sempre comunque legata a Mateschitz. In questo modo, Lipsia e Salisburgo non risulterebbero appartenenti allo stesso proprietario.

L’Udinese potrebbe rientrare in questo progetto ambizioso, ma non come club di primo piano nella struttura RB. Sicuramente si aprirebbe ad un valzer di scambi con le altre due società calcistiche europee, volto ad alzare il livello generale. Per quanto riguarda la competitività potrebbero aprirsi due scenari. Qualora i friulani dovessero rientrare nella Red Bull Sports come il Lipsia, potrebbero diventare una sorta di società satellite, meno quotata rispetto alla gemella tedesca. Se invece i bianconeri finissero per essere gestiti da un partner di Mateschitz, come accaduto al Salisburgo, potrebbero anche aprirsi scenari molto interessanti. Red Bull potrebbe tentare l’assalto al vertice in tre campionati differenti, portando altrettante formazioni in Europa. Si tratterebbe di un successo clamoroso e di un vanto incredibile. Inutile dire quanto varrebbe dal punto di vista economico e del marketing. Molto dipenderà dalle mosse dell’immediato e dai progetti degli austriaci nel mondo del calcio. Per ora, c’è solamente l’ombra sempre più lunga di RB sul mondo friulano.
 

Sezione: Focus / Data: Sab 25 febbraio 2017 alle 17:00
Autore: Federico Mariani
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