L'Udinese questa estate sul mercato ha cambiato tanto spendendo quanto incassato dalle cessioni, politica che ormai è attuata da quasi tutti i club di Serie A (anche se non è il modo proprio giusto per "alzare l'asticella" come detto da Gino Pozzo, ma sorvoliamo, perchè di questo se ne potrebbe parlare in un libro intero). Dopo quasi un terzo di campionato un primo bilancio degli innesti arrivati ad Udine si può fare e, ancora una volta, non può essere giudicato positivamente. Stavolta la strategia societaria è un po' cambiata, via tutto il vecchio zoccolo duro, ricostruito prendendo tanti "anziani" a costo zero e andando a spendere cifre anche importanti per giovani che avrebbero dovuto dare qualcosa in più alle zebrette nell'immediato.

L'acquisto più costoso ed importante è stato Riad Bajic. Una cosa è evidente, Delneri non lo ha chiesto. Voleva un giocatore con altre caratteristiche. Il bosniaco, nei pochi minuti che gli sono stati concessi, ha dimostrato di essere il classico centroavanti d'area di rigore, mentre il tecnico vuole un attaccante che faccia parte integrante della manovra e non che debba essere solo supportato. Da qui l'uso praticamente pari allo zero dell'ex Konyaspor. Cederlo a gennaio sarebbe un'ammissione di fallimento enorme, oltre che una decisione prematura. Il ragazzo in Turchia la preparazione non l'ha fatta, visto che il club sapeva che sarebbe stato ceduto. Quindi oltre al periodo d'adattamento, Riad ha dovuto anche prepararsi da zero quando i suoi compagni erano pronti per l'esordio ufficiale. Prima di cassarlo come bidone vorrei vederlo giocare almeno cinque partite con una squadra in grado di supportarlo adeguatamente. Dovesse succedere, allora lì sarà giudicabile.

Passiamo ai due italiani. Pozzo ha investito 4,5 milioni a testa per Pezzella dal Palermo e Lasagna dal Carpi. Due acquisti giovani e italiani, come si chiedeva da tempo alla società. C'è un problema. Il terzino è riuscito nel giro di due partite a farsi superare nelle gerarchie da Alì Adnan, che era stato etichettato come esubero pubblicamente. Non proprio un bel segnale. Delneri gli avrà anche perdonato l'espulsione contro il Genoa, ma di certo da lì in poi qualcosa ha smesso di funzionare. L'ala invece ha fatto da titolare quasi tutto questo inizio di campionato, ma in poco tempo anche lui ha perso posizioni. Due gol all'attivo, una regalo di Romagnoli, l'altra di schiena. Pochino, anche se per un'ala si può considerare sufficiente, ma è troppo spaesato per dare un apporto importante. Infatti, appena Perica è tornato in forma dall'infortunio, Kevin si è accomodato in panchina per lasciare il posto a Stipe. Insomma, 14 milioni per tre giocatori che ad oggi sono gregari. Non proprio il massimo.

Bene invece Nuytinck, acquisto da un milione che ha dato un buon apporto fino ad ora. Molto bene Barak (tre milioni), che per ora è l'acquisto veramente azzeccato da parte della società, l'unico giovane che sembra poter essere veramente in futuro una plusvalenza in vecchio stile Pozzo. Positivo anche Stryger Larsen (1,5 milioni), un acquisto fatto di fretta che però sta dimostrando di poter non sfigurare in A. Ingiudicabili Ingelsson e Mallè, in età da Primavera. Ottimo l'arrivo di Behrami, che sembra essere l'unico nuovo giocatore veramente in grado di diventare un senatore di questa squadra (e infatti la sua avventura ad Udine potrebbe essere già finita). Bene anche Bizzarri, che a quartanni si è preso la porta friulana, facendo "sparire" Scuffet, vittima di troppe papere e che Delneri terrà in disparte fino a che l'Udinese non sarà tranquilla (parole sue). Benino Maxi Lopez, che sta dando tanto come movimenti e gioco di sponde, anche se così vede poco la porta.

Sezione: Focus / Data: Gio 09 novembre 2017 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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