La Sampdoria e Luigi Delneri. Una storia d’amore breve, ma intensa. Forse è riduttivo descrivere con questi termini la stagione 2009/10 vissuta su livelli altissimi. Il tecnico friulano ha portato in alto i doriani come mai nessuno ha fatto in questi anni. Quel gruppo blucerchiato era un mix di giovani e senatori. Un’analogia con l’Udinese attuale. Tuttavia, le analogie tra le due formazioni si limitano a queste considerazioni. Infatti, poteva contare su diversi giocatori giunti nella piena maturità sportiva. Aveva a disposizione calciatori di ottimo livello come Palombo, capaci di disputare l’annata migliore della carriera sotto la sua gestione. Una tipologia di atleti quasi assente all’interno della formazione bianconera.

Volendo ben vedere, qualche altro punto in comune tra quella storica Sampdoria e l’attuale Udinese sta nella bravura di Delneri nel rilanciare talenti perduti e nel valorizzare calciatori poco considerati. I blucerchiati volarono sempre più in alto grazie alla coppia gol formata da Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini, due giocatori sottovalutati o dati ormai per finiti. Ad Udine, Cyril Thereau e Duvan Zapata hanno ritrovato il gol, diventando punti di riferimento preziosi nell’economia del gioco friulano. E che dire di Rodrigo De Paul e Seko Fofana, talenti considerati ormai perduti o compromessi ed ora tornati in auge? Vuol dire che l’allenatore ha lavorato bene, tenendo presente il materiale umano che ha a disposizione. Trovare giovani interessanti e valorizzarli è difficile, ma forse è ancora più complesso riuscire a far rendere al meglio calciatori a lungo inespressi. Delneri ci sta riuscendo anche ad Udine. Un segnale forte.

 Cosa manca per arrivare ad emulare quella Sampdoria? Chiaramente, bisogna confrontare il contesto ed il campionato in cui si è espressa la banda doriana, rispetto a quello attuale. Probabilmente, la vera differenza sta nella mancanza di un nerbo di calciatori pronti e formati, in grado di trascinare veramente in alto la squadra. Al momento, in casa Udinese, la squadra presenta giovanissimi e senatori, senza un gruppo mediano tra le due categorie. Un aspetto, forse, penalizzante, specialmente sotto l’aspetto della continuità dei risultati. Potrebbe essere un passo importante da fare se si vuole dare una svolta in quella direzione, anche se si tratta di congetture. Sicuramente, alla base delle analogie tra le due formazioni in analisi e dei sogni futuri c’è la mano di un allenatore straordinario come Luigi Delneri.

Sezione: Focus / Data: Dom 21 maggio 2017 alle 08:00
Autore: Federico Mariani
vedi letture
Print