L’Udinese rivede la luce in fondo al tunnel, e dopo averci ricordato nelle scorse settimane di essere una squadra che si caratterizza storicamente per il fatto di essere ondivaga in termini di rendimento e risultati, in considerazione delle due sconfitte patite contro Napoli e Cagliari, ci regala sprazzi di bel gioco e un risultato che serve a ridare fiducia e a rifare quindi il pieno di energie mentali ad una squadra che nelle giornate di campionato precedenti all’ultima scorsa è sembrata proprio avere le gomme a terra. E così, dopo due prestazioni nelle quali l’Udinese di Delneri non denotava proprio le credenziali di squadra sfrontata e portata all’attacco, è arrivata la sfida contro il Bologna a Udine a regalarci una squadra che quasi improvvisamente ha dimostrato di saper condurre ed “accompagnare” il gioco come non mai, regalandoci una prestazione del collettivo che potremo definire come davvero eccellente. Mai come in quella che è stata la partita celebrativa dei 120 anni della società Udinese Calcio le zebrette friulane hanno saputo disimpegnarsi in una partita andata via fluida come l’olio, senza grandi sussulti ma con l’Udinese che ha saputo gestire maestralmente il possesso. Non è stata esattamente una partita di grande intensità, questo no, ma non è che comunemente ci si aspettasse che questa squadra diventasse improvvisamente così travolgente dopo le prestazioni soporifere fornite a Udine contro il Napoli ed in quel di Cagliari. Ci si aspettava invece che il collettivo bianconero tornasse ad essere una squadra vera, ed il velato ma assai fluido tiki-taka della sfida contro il Bologna ad Udine ci ha detto proprio questo: l’Udinese è tornata a produrre un gioco assai sinergico e consequenziale espresso a livelli ottimali, che ha funzionato non a livelli ottimali soltanto per quanto riguarda per l’appunto la voce “intensità”. Per il resto bilancio più che accettabile per l’Udinese scesa in campo contro i felsinei, che è riuscita a trasformare una partita che invero rischiava di caratterizzarsi per essere una autentica “fiera delle occasioni perse” in una vittoria che è un toccasana per una Udinese che ha una classifica parzialmente incompatibile con le sue ambizioni e che quindi vuole risollevarsi quantoprima da paraggi di classifica che sono abbastanza bassi alla fine dei conti. E’ bastato il ruggito di colui che in questo periodo è per sua stessa ammissione un “leone indomabile”, ossia di Danilo, a trasformare per mezzo di un gran gol incastonato in una scorribanda offensiva una partita intrisa di occasioni proficue non trasformate in una vittoria che dovrebbe servire a incutere di nuovo una certa fiducia nell’ambiente bianconero. Pazienza poi se l’intensità prodotta dalla squadra non è stata ottimale. Per raggiungere l’obiettivo di far correre di più la macchina bianconera basterà un maggiore lavoro in settimana utile a mettere olio agli ingranaggi della macchina bianconera nel tempo che separa dal prossimo appuntamento agonistico, quello che si avrà la ventura domenica a Bergamo. Tempo utile anche a far rigonfiare d’orgoglio i polmoni della squadra bianconera in seguito alla grande soddisfazione dei tre punti strappati in extremis al Bologna lunedì scorso. E così, se finalmente l’Udinese riuscirà ad acquisire una rinnovata fiducia nei propri mezzi, a Bergamo ci si potrà andare per cogliere l’obiettivo minimo auspicabile di andare a punti.
Non è proprio richiesto tassativamente di andare proprio a centrare il bersaglio grosso, perché una vittoria a Bergamo con una squadra orobica condotta addirittura da Mister Gasperini sarà come non mai un’impresa ardua da compiere, ma di certo non si può pensare di poter restare di buon grado a bocca asciutta domenica prossima: tutt’altro. Questa Udinese dopo aver fornito una prestazione di grande continuità domenica scorsa coronata dulcis in fundo con una vittoria, ha bisogno di ritrovare una certa concretezza e la corsa ai punti è assolutamente da non fallire in quest’ottica. Allorquando questa squadra avrà ritrovato la giusta intensità che le permetterà di esprimere un certo volume di gioco allora sì, di sicuro ci si potrà aspettare da lei un miglior livello di concretizzazione dal punto di vista dei numeri, ma a quel determinato punto ci si può arrivare soltanto passo dopo passo, tassello dopo tassello. Accumulando esperienze proficue che dovrebbero servire a cementare il gruppo di una squadra che come detto, ha soltanto bisogno infine di rifarsi i polmoni e il cuore. Sarà proprio così attraverso questi passi fondamentali, che la creatura Udinese potrà riprendere la sua corsa, proiettata verso obiettivi con ogni probabilità leggermente più esaltanti di quelli che si prefigurano oggi come oggi. E così, sgarfa che ti sgarfa esattamente come si è fatto contro il Bologna a Udine, si potrà crescere. Dando il massimo possibile e guardandosi alle spalle soltanto all’ultimo respiro. Come meglio si conviene, anche secondo la mentalità specifica di un certo mister Delneri, che proprio di squadre rese toste attraverso il suo caparbio lavoro ha imparato ad intendersene. Ci è voluto del tempo, ma quello nello sport e segnatamente nel calcio... è sempre un ingrediente necessario che – quel che più conta – non va mai dissipato...
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